27 Marzo 2019 - 12:54

M5S, al via le Europarlamentarie: tra i candidati, Nogarin e Giarrusso

Europarlamentarie

Sul Blog Delle Stelle, vi è una lista di 2600 nomi ordinati in base alle qualità per le Europarlamentarie. Filippo Nogarin e Dino Giarrusso tra i candidati

In casa Movimento 5 Stelle, tutto fila liscio. Più che pensare al Governo e ai provvedimenti, gli occhi sono orientati e proiettati verso le Europarlamentarie. Nel giro di un paio di settimane, dovrebbero esserci i nomi definitivi della “squadra” che tenterà l’assalto alle Europee. I nomi in corsa, almeno per ora, sono circa 2600, ordinati in base al numero di “skills” (qualità) di ognuno. Oltre il 70%, spiega il blog, sono laureati. “Solo da noi succede questo.”, ha commentato il leader del Movimento Luigi Di Maio.

Il primo step per le Europarlamentarie vedrà il voto su Rousseau degli iscritti su base regionale. Successivamente si passerà alla sessione del voto per circoscrizione, a cui i candidati accederanno con i voti presi nella propria Regione “oscurati”. Nel frattempo, saranno effettuati controlli ancora più “capillari” sui profili.

Ogni profilo di ogni candidato ha, accompagnato, una sorta di legenda dei meriti. I punti cruciali sono dettati dalla laurea del candidato, le menzioni speciali, la partecipazione ad almeno un evento Open Rousseau, la conoscenza dell’inglese di livello B2 o superiore, esser stato volontario a eventi M5S o rappresentante di lista, essere portavoce del Movimento o avere un alto livello di specializzazione.

Insomma, un profilo davvero di altissimo livello, per evitare brutte figure nel caso in cui si entri effettivamente nell’Europarlamento. Naturalmente, tra i 2500 candidati vi sono i nomi di spicco, già noti al pubblico della politica. In particolare, si parla di Filippo Nogarin, sindaco uscente di Livorno che, nelle liste per la Toscana, è piuttosto in fondo avendo “solo” due skill, e anche dell’ex Iena, Dino Giarrusso.

Ma la domanda è un’altra, ed è fatidica: chi appoggerà il Movimento alle Elezioni Europee?

Le Elezioni Europee e le alleanze possibili

Oltre a sfogliare la rosa dei candidati possibili, oltre a designare tutti i profili adatti per insediarsi nel Parlamento Europeo, la domanda è legittima: chi saranno gli alleati del Movimento 5 Stelle dopo le Europarlamentarie? Qui sorge un gran bel problema per il partito “grillino”.

Se, da una parte, un assist potrebbe essere offerto dai cosiddetti “gilet gialli” (che, tuttavia, sembrano aver esaurito la loro spinta contestatrice), dall’altro l’alleanza possibile è già consolidata. I partiti per le Europarlamentarie non brillano certo per la loro fama, ma la loro strada è già delineata. Il Movimento 5 Stelle, infatti, sta lavorando ad un’intesa con Kukiz’15 (movimento polacco), Živi zid (partito croato) e con Liike Nyt (movimento finlandese).

Certo, non i partner migliori per tentare l’assalto all’Europa. Infatti, basti pensare alla mega-alleanza sovranista (di cui è partecipe anche l’alleato Salvini) che quasi sicuramente sovvertirà le gerarchie europee e già si è “al di sotto”. A sorprendere, però, è come i vari movimenti presi in considerazione siano analoghi a quelli presi in considerazione dalla Lega.

Kukiz’15, infatti, è un movimento di estrema destra che vuole distruggere la partitocrazia. Živi zid, invece, ha come sua istituzione l’anti-globalizzazione e il protezionismo. Dulcis in fundo, Liike Nyt si affida invece alla democrazia diretta, al libero mercato e alla rifondazione del sistema economico.

In sostanza, alcuni punti in comune con il Movimento ci sono, ma sono davvero troppo pochi. Anche se arrivasse un “colpo di testa” da parte degli elettori europei, la possibilità di sopravvivere senza essere “mangiati” dall’ondata sovranista è davvero minima. Ma non solo.

Con questa mossa, il Movimento 5 Stelle rischia di evaporarsi ufficialmente anche in Italia, dove già è in profondo ribasso. Il Partito Democratico, invece, punta ad una maxi-alleanza, convergendo con tutti i movimenti socialisti europei e includendo anche Pedro Sanchez, Antonio CostaAlexis Tsipras ed Emmanuel Macron. Che sia la strada giusta per ritornare a “rinascere”?