Madness, quando l’amore diventa follia
Il 20 agosto di due anni fa usciva Madness, uno dei singoli più famosi dei Muse. Stile electro-pop alternato ai ritmi elettronici per raccontare la storia di un amore folle, tanto odiato quanto necessario.
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Chris Martin, il frontman dei Coldplay, definì Madness “la canzone più bella che abbiano scritto in tutta la loro carriera” i Muse. E infatti Madness, terzo brano dell’album “The 2nd law”, rimase per 19 settimane alla prima posizione della classifica statunitense Alternative Songs.
Secondo la rivista New Musical Express, dal punto di vista musicale Madness mostra influenze da I Want to Break Free dei Queen, da Faith e I Want Your Sex di George Michael e anche dall’album di David Bowie Scary Monsters (and Super Creeps).
“Volevo fare qualcosa di veramente minimale. È essenzialmente un blues su 12 battute. Un pezzo molto bello e personale. Parla di quel momento in cui stai con una donna, ci litighi e lei sbatte la porta uscendo lasciandoti da solo a rimuginarci sopra. E dici – aveva ragione! È ovvio che aveva ragione!”, così Bellamy descrive la genesi del testo di Madness.
Attraverso i ritmi elettronici che sussurrano la parola “madness”, la voce di Matt Bellamy racconta la storia di una relazione che sfiora la pazzia dopo l’ennesimo litigio. Un amore che subisce una ‘folle metamorfosi’ nel momento in cui la rabbia prende il sopravvento e spinge ad allontanare ingiustamente chi abbiamo accanto. Una pazzia che però evolve in rimorso quando restiamo soli a rimuginare sui nostri errori e realizziamo quanto piccole siano le incomprensioni se paragonate al dolore dell’assenza.
e adesso ho finalmente visto la fine
e non mi aspetto che a te interessi
e ho finalmente visto la luce
e ho finalmente realizzato
che ho bisogno del tuo amore
Il peso dei ricordi induce il cuore a un interrogarsi ossessivo sulla fine della relazione, domande che si reiterano nelle varie strofe del brano in attesa di risposte, o forse semplicemente di conferme che facciano tornare a ‘brillare’ i sentimenti.
vieni da me, in sogno
vieni e salvami
sì, lo so, non posso sbagliarmi
e forse sono troppo testardo
il nostro amore è… follia.
Domande che nell’incedere del brano si trasformano in vere e proprie esigenze di aiuto, soprattutto quando la paura di un ‘non ritorno’ invade ogni cosa, anche i sogni. E così quell’amore folle, tanto odiato quanto indispensabile, diventa in Madness l’unica brama di salvezza.
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