Il premier Mario Draghi ha ricevuto il premio “Statista dell’anno” dalla Appeal of Conscience Foundation, nel primo dei quattro giorni che trascorrerà a New York. Ecco, di seguito, le sue parole, in merito soprattutto alla delicata questione della guerra in corso tra Ucraina e Russia.
“Resto ottimista, l’Occidente è unito”, ma “solo l’Ucraina può decidere quale pace è accettabile”.
Durante la cerimonia l’ex Segretario di Stato Usa Henry Kissinger ha affermato:
“Il suo coraggio e la sua visione faranno sì che resterà con noi a lungo”.
“L’eroismo dell’Ucraina, del presidente Zelensky e del suo popolo è un monito potente di quello per cui lottiamo e rischiamo di perdere. L’Unione europea e il G7, insieme con iloro alleati, sono rimasti fermi e uniti in supporto dell’Ucraina, nonostante i tentativi di Mosca di dividerci. La nostra richiesta collettiva per la pace continua, come dimostra l’accordo per sbloccare tonnellate di cereali dai porto del Mar Nero. Ma solo l’Ucraina può decidere quale pace è accettabile. Il mondo chiede coraggio e chiarezza ma anche speranza e amore”– ha dichiarato Draghi.
“Spero che ci sarà un futuro quando la Russia deciderà di tornare alle stesse norme sottoscritte nel 1945. Nonostante tutta l’oscurità dei tempi in cui viviamo, rimango ottimista riguardo al futuro”. “L’importanza del dialogo – che celebriamo stasera – è stata al centro della mia vita professionale come economista e come decisore politico. Il valore di una partnership di successo tra organismi multilaterali e istituzioni locali è stata una delle principali lezioni che ho imparato lavorando alla Banca Mondiale negli anni ’80. Le autocrazie prosperano sfruttando la nostra esitazione, dovremmo evitare l’ambiguità, per non pentircene in seguito. Dobbiamo essere disposti a collaborare, purché ciò non significhi compromettere i nostri principi fondamentali“.
Il riconoscimento è stato assegnato al premier per la “lunga leadership poliedrica nella finanza e nel pubblico servizio di cui hanno beneficiato l’Italia e l’Unione europea e che ha aiutato la cooperazione internazionale”– ha spiegato il rabbino Arthur Schneier, fondatore e presidente della fondazione.
“Mi congratulo con il mio amico, il premier Mario Draghi che ha ricevuto il premio per il suo lavoro per fare avanzare i diritti umani nel mondo. Draghi è stato una voce potente nella promozione della tolleranza e della giustizia, lo ringrazio per la sua leadership”.
Alla cerimonia del premio hanno partecipato, oltre all’ambasciatrice d’Italia a Washington Mariangela Zappia, il Ceo di Bank of America, Brian Thomas Moynihan e il presidente e Ceo di Blackstone Group Stephen Allen Schwarzman, che ha ricordato come Draghi abbia “salvato l’Europa dal collasso e dato lustro al suo Paese nel mondo”.
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Nel rispetto della presunzione di innocenza e fermo restando che eventuali giudizi diresponsabilità potranno conseguire…