Mark David Chapman, ex guardia giurata a Honolulu con un passato da tossicodipendente, è l’uomo che nel 1980 uccise John Lennon, membro dei Beatles. La commissione istituita per decidere se concedere o meno all’uomo la libertà vigilata ne ha negato il rilascio per l’undicesima volta. Chapman dovrà quindi rimanere nel carcere di Wende vicino Buffalo, New York. Jonas Herbsman, avvocato dell’asassino, ha dichiarato che per la scelta della commissione è stata decisiva l’influenza di Yoko Ono, compagna del membro dei Beatles e presente accanto a lui al momento dell’omicidio.
Yoko Ono, negli anni, si è opposta più volte alla scarcerazione di Chapman, nonostante l’uomo abbia ripetutamente dimostrato pentimento per il gesto. Infatti, stando a quanto riportato in una trascrizione di un’udienza del 2018, Chapman ha dichiarato: “Trent’anni fa non potevo dire di essermi vergognato, ora so cos’è la vergogna“. Nel 2010, invece, era andato più nello specifico riguardo l’omicidio che gli costò una condanna all’ergastolo: “Sentivo che uccidendo John Lennon sarei diventato qualcuno, e invece sono diventato un assassino, e gli assassini non sono qualcuno“.
L’uomo ha anche espresso il desiderio, nel caso riuscisse ad ottenere la libertà, di diventare ministro di culto. Chapman tornerà dinanzi ad una commissione per la libertà vigilata tra altri due anni.
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