Marocco e omofobia: un mondo fermo al Medioevo.
Ragazze condannate per un bacio in pubblico: nel 2016 in Marocco l’omofobia è ancora considerata un reato. Due minorenni agli arresti domiciliari.
[ads1] Il 28 Ottobre 2016, due ragazze minorenni, Sanaa e Hajar, rispettivamente 16 e 17 anni, sono state arrestate a Marrakech (Marocco) per essersi scambiate effusioni in pubblico (su un balcone della casa di una delle due ma a quanto pare sotto occhi indiscreti). Non si ha la certezza di chi abbia denunciato ma si ipotizza che il cuginetto della più piccola tra le due le abbia colte in flagrante scattando loro una foto, la denuncia sarebbe poi partita da parte dalla madre del ragazzino che le avrebbe mostrato la foto.
Le due ragazzine, nonostante fossero minorenni, sono state arrestate e condotte al carcere per maggiorenni di Boulamehraz. Da pochi giorni, in attesa del processo che si terrà il 25 novembre, sono state rilasciate e si trovano agli arresti domiciliari.
In Marocco l’omosessualità viene ancora considerata un reato, punibile con multe fino a 1200 dirhams, ossia 110 euro e con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. L’articolo 489 del codice penale è chiaro, niente sarà perdonato accertata “la commissione di atti contro natura con individui dello stesso sesso“.
Diverse associazioni, dall’Associazione Marocchina dei Diritti Umani (AMDH) alle associazioni femministe, si sono ribellate al trattamento inumano che hanno subito le due ragazzine ed è stata indetta una campagna di liberazione delle ragazze. La locandina della campagna vede rappresentate due donne con il velo che si baciano.
La situazione per gli omosessuali in Marocco è davvero tragica: non hanno nessun diritto, il livello di discriminazione è tra i più alti, sia per gli uomini che per le donne. Per questo motivo, diverse autorità e associazioni chiedono cambiamenti al codice penale, in modo da poter permettere a tutti di vivere nel rispetto, di sé stessi, prima di tutto. [ads2]
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