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Mascherine a scuola: obbligo rimosso prima della fine dell’anno?

L’Italia resta ancora titubante sullo stop all’obbligo di mascherina sui voli deciso dall’Ue a partire dal 16 maggio. Fino al 15 giugno infatti, le precauzioni resteranno obbligatorie, in base all’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che prevede l’obbligo di mascherina sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza, compresi gli aerei. 

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Intanto, con l’arrivo del caldo, è sempre più pressante il dibattito sull’uso obbligatorio delle di mascherine a scuola. A tal proposito, si fa avanti il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso ed il leader della Lega Matteo Salvini, i quali reclamano l’abrogazione dell’obbligo prima della fine dell’anno scolastico. “Più di 30 gradi in classe e obbligo di mascherina per ore anche seduti al banco? Non ha senso, cambiamo questa regola inutilmente punitiva” dice Salvini.

D’accordo anche il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti: “Almeno nell’ultimo mese di lezioni, eliminiamo l’obbligo di mascherina a scuola. Come è possibile che gli studenti debbano indossarla in classe, anche mentre sono seduti distanziati nei banchi, e poi possano girare senza nei centri commerciali al chiuso, nell’ora dello shopping? La Liguria è pronta a portare questa richiesta in Conferenza Stato-Regioni” scrive sulla sua pagina social. “Basta regole stravaganti, fidiamoci degli italiani e dei nostri ragazzi che hanno imparato quando è importante usare i dispositivi di protezione e sono stati spesso più diligenti di tanti adulti – conclude -. Facciamo vincere il buonsenso“.

Speranza intanto ribatte:Non è una questione politica, a decidere sarà la scienza. Non sono mai state scelte politiche, sono scelte tecniche che – sottolinea – vanno valutate in quanto tali“. 

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A criticare la decisione è anche Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di  Genova. L’Italia “è l’ultimo e unico Paese in Ue ad avere ancora l’obbligo della mascherina a scuola. E’ anacronistico e fuori dal tempo“, dice all’Adnkronos Salute. “E’ giusto portare avanti un  obbligo quando siamo sicuri che ci sia una efficacia nel ridurre la  trasmissione – precisa Bassetti – Ma non è questo il caso. Non è possibile stabilire se questi dispositivi di protezione abbiano effettivamente ridotto la trasmissione del virus. Lo dico perché non c’è nessuna evidenzia scientifica che lo abbia stabilito rispetto alla vaccinazione, al lavaggio delle mani o al distanziamento“.     

Chi afferma che è la scienza a dire che serve l’obbligo della  mascherina a scuola – avverte – dice una eresia: nessuno studio ha  affermato che le mascherine da sole hanno ridotto la trasmissione“.  Secondo Bassetti, “le Ffp2 usate in maniera molto rigorosa possono  ridurre un minino la trasmissione del virus, ma quanti studenti – si  chiede – le usano in modo corretto? Le cambiano ogni 6 ore? Pochi. La polemica ‘pro mask’ e ‘no mask’ non giova a nessuno. Non è un  problema del caldo o del freddo, avendo levato l’obbligo della  mascherina per molte attività è davvero fuori dal tempo dire che a  scuola servono“, conclude l’infettivologo.

Non d’accordo invece Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore  scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali  (Simit): “Capisco che mantenere la  mascherina in classe è un sacrifico e un fastidio per i ragazzi ma  durerà ancora poca più di un mese. Mollare proprio ora non vale la  pena soprattutto perché la circolazione del virus è ancora alta e i  decessi giornalieri superano quota 100. Non si scherza con questi  numeri“. 

Non esclude la possibilità di una decisione in merito il sottosegretario alla Salute Andrea Costa  “Sono convinto che soprattutto  durante le lezioni, quando i nostri ragazzi e i nostri bambini sono  seduti al proprio posto, si possano togliere le mascherine e mi auguro che ci possa essere lo spazio per fare un ulteriore riflessione pur  consapevole che siamo certamente ormai vicini alla scadenza dell’anno  scolastico. Sarebbe un ulteriore segnale di fiducia ai cittadini. Mi  auguro che si possa aprire una riflessione” dice a SkyTg24.

Chiara Gioia

La scrittura è per chi vuole leggere, la buona scrittura è per chi vuole amare. Ed io, umilmente, ambisco sempre alla seconda. Sono Chiara. Classe '97, di Salerno. Chiara di nome e di fatto, cerco sempre di esprimere al meglio ciò che penso e, quando non riesco, provo con la scrittura. Laureata in Lingue presso l'Università di Salerno, mi sto specializzando in Comunicazione presso la stessa. Scrivo principalmente di cronaca e gossip. Parlo anche di serie tv che ho apprezzato e non, di film che ho amato oppure odiato. Sognatrice cronica, romantica, idealista. Mi piacciono i gatti, il vetro soffiato, i mandala, gli Avengers, l'alba scorta per caso. Odio il caffè, i film in bianco e nero, chi parla troppo (ci sono già io),chi parla troppo poco. Sogno un giorno di lavorare in qualsiasi settore che riguardi una tastiera e qualcosa da commentare o editare.

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