19 Gennaio 2021 - 19:38

Matteo Renzi al Senato: “È in gioco il futuro del Paese”

renzi, brunetta

Senato, Matteo Renzi prende la parola e incolpa Conte. E comincia l’escalation sulle presunte “poltrone” da mantenere

Voto di fiducia per Conte bis al Senato, durante il dibattito interviene anche Matteo Renzi. Il senatore fiorentino in un’invettiva contro il Presidente del Consiglio ha spiegato a grandi linee i motivi per cui in questi due giorni c’è questo trambusto politico, rimproverando l’attuale esecutivo di mancanza di idee e cattiva gestione della pandemia.

“Mi aspettavo da lei un grande sogno per il futuro del paese.”– dice in aula Matteo Renzi- “Non volevamo essere accontentati con qualche posto ma chiedevamo una discussione parlamentare. Sono mesi che le stiamo chiedendo una svolta, siamo stati fin troppo pazienti. Questo è il momento per guardarsi fino in fondo dentro e decidere, è un momento di ora o mai più per fare discussione. Ora ci giochiamo il futuro.” Poi il senatore passa al quadro estero, incolpando Conte di essere anacronista e fuori luogo perché la politica italiana è estremamente in ritardo rispetto a quello che succede nel resto del mondo.

“Se continuiamo con una politica di micro interventi non usciamo dalla crisi economica.” – continua. Matteo Renzi non dimentica il Mes nemmeno al Senato e punta ancora una volta il dito contro Conte: Saremo maledetti dai nostri figli se non investiamo sulla scuola e sulla sanità, questi sono temi politici. Di questi temi vorremmo parlare con lei Presidente.”

“Noi non abbiamo perso niente ma è l’Italia che sta perdendo una grande occasione, gli incarichi passano ecco perché le chiedo facciamo un grande investimento sul futuro. In passato le ho chiesto facciamo un passo in avanti, non trasformiamo tutto in una mera distribuzione di incarichi. In questo momento è in ballo il futuro del paese, capisco che facciate fatica ad accettarlo. Per noi politica non significa cambiare le idee per mostrarsi sulla stessa poltrona. Quando si fa politica si può rinunciare anche ad una poltrona ma non si può rinunciare alle idee.” si conclude così il discorso del senatore.