21 Settembre 2015 - 12:43

Maurizio Cattelan, l’arte che provoca la contemporanea visione del mondo

maurizio cattelan

Maurizio Cattelan, tra provocazione ed esasperazione dei contenuti e dell’immaginario contemporaneo. Nel giorno del suo compleanno ZON descrive il suo rapporto con l’arte

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Nasce a Padova nel 1960 e inizia a lavorare a Milano, Maurizio Cattelan rientra nell’Arte Concettuale, che supera il tradizionale approccio al linguaggio plastico.

L’oggetto è ricontestualizzato e riformulato per assorbire una connotazione artistica che parla attraverso concetti. Alla base del Concettuale, di cui l’erede più incisivo è stato Marcel Duchamp, c’è l’esigenza di partire dal reale, dalla fisicità della reale, per trasformarlo in discorso sull’arte e sulle logiche intorno al mondo artistico. 

maurizio cattelan

Maurizio Cattelan, l’arte che provoca la contemporanea visione del mondo

Maurizio Cattelan osserva il mondo e ne fa una caricatura, una visione esagerata, per mettere in evidenza aspetti nuovi e grotteschi. Nel grottesco c’è la provocazione, così come nella caricatura; Cattelan firma la sua opera attraverso la distorsione della realtà, lanciando messaggi potenti sul mondo contemporaneo.

Icone e figli dell’immaginario collettivo diventano strategie comunicative nelle operazioni artistiche di Maurizio Cattelan. Artista italiano, molto conosciuto all’estero e tra i più quotati, incontrano più linguaggi contemporanei per creare un effetto dissacrante e di rottura.

Scultura. Forma classica per eccellenza, diventa una parodia nelle “mani” di Cattelan, sfidando il rapporto ombelicale dell’artista con il passato e la storia.

Performance. L’arte prende vita e compie percorsi irreversibili dentro il museo, luogo dove viene legittimata e con cui l’artista contemporaneo è in conflitto.

Happening. L’oggetto artistico incontra il fruitore destabilizzando canoni artistici e concetti consolidati per creare l’effetto straniante, che implica il cambiamento.

Tra le opere più importanti ricordiamo La Nona Ora, scultura realizzata nel 1999 che raffigura Giovanni Paolo II abbattuto a terra sotto il peso di un enorme meteorite e circondato da vetri infranti. Al centro di molte polemiche, il lavoro è stato esposto alla Royal Academy di Londra e a Varsavia e battuto da Christiès nel 2001 per la cifra record di 886 mila dollari, all’epoca equivalenti a due miliardi di lire.

Ave Maria, l’opera raffigura una mano intenta nel saluto fascistama con tutte le dita mozzate eccetto il dito medio.

Anche l’esposizione di L.O.V.E. davanti alla sede della Borsa di Milano, suscita aspre polemiche e risonanza mediatica. Tuttavia, dopo un momento di sdegno, il sistema integra e fa propria l’opera, tanto che si decide di lasciarla sul posto per 40 anni.

Maurizio Cattelan s’inserisce a pieno nelle dinamiche dell’arte contemporanea, dove conta saper giocare dentro e fuori il museo, stipulando un rapporto economico con la società, ribaltando il sistema mediatico, criticandolo e muovendosi dall’interno.

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