2 Novembre 2016 - 17:40

Medicina Salerno, speciale decennale. Parla l’Onorevole Iannuzzi

decennale

In occasione del Decennale della Facoltà di Medicina e Chirurgia a Salerno, l’Onorevole Tino Iannuzzi parla della fondazione della Facoltà e traccia un bilancio

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Costantemente in prima linea, in tutto il percorso che, dalla sua fase embrionale, portò alla nascita della Facoltà di Medicina e Chirurgia a Salerno, l’Onorevole Tino Iannuzzi interviene sul Decennale e traccia un bilancio complessivo della Facoltà.

“Gli inizi risalgono ai tempi in cui ero consigliere comunale alla fine degli anni ’90. Entrato in Parlamento nel 2001, ho portato avanti il progetto, che inizialmente andava contro la linea del Ministero dell’Istruzione, che cercava di ridurre le facoltà di medicina allo scopo di contenere le spese. Vi fu uno sforzo congiunto tra Comune, Provincia e Regione, avendo come perno principale l’allora rettore Raimondo Pasquino. Seguirono da parte mia interrogazioni parlamentari e sollecitazioni, fino ad arrivare alla firma, nel 2005, dell’accordo tra Ministero, Regione ed Università per l’istituzione dei primi 50 posti che, quell’estate stessa, diventarono 65 (inclusi i 10 posti riservati agli studenti stranieri)”.

La crescita della Facoltà di Medicina è stata, di lì in poi, graduale ma inesorabile, tanto da portare all’ampliamento dei posti disponibili già a partire dall’anno successivo: 100 nel 2007, fino ad arrivare agli attuali 142 posti.

Nel corso di questi dieci anni, come ampiamente ricordato nel nostro “speciale decennale”, non poche sono state le difficoltà. Come nel 2012. Il punto di svolta. La difficile integrazione tra Università e Ospedale, con le problematiche relative alla firma dei contratti dei docenti dell’Ateneo salernitano con l’Azienda Ospedaliera del Ruggi d’Aragona e le proteste degli studenti, ha trovato una risoluzione definitiva e ufficiale il 31 gennaio 2013. In quella data, veniva firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, il decreto per l’istituzione dell’Azienda Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona – Scuola Medica Salernitana”.

“La firma del decreto era stata preceduta dal fatidico incontro svoltosi al Ministero della Salute, al quale partecipai con i ministri Balduzzi e Profumo, Pasquino e 9 rappresentanti della componente studentesca. Questo incontro – riferisce l’Onorevole Iannuzzi – fu il preludio fondamentale per la nascita dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, sancita ufficialmente dal DPR del 2013. Il contributo dei ministri Balduzzi e Profumo – continua Iannuzzi – fu importante, così come fu decisiva la partecipazione degli studenti. Ed io fui tra i promotori di questo tavolo tecnico”.

Ulteriore battaglia affrontata dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia, nella sua storia lunga dieci anni, è quella delle scuole di specializzazione. E anche in questa battaglia, Tino Iannuzzi è sceso in campo in maniera partecipe e attiva.

“Il percorso delle specializzazioni a Salerno è iniziato – ricorda l’Onorevole – nel 2012 con le prime due scuole aggregate, Medicina Interna e Chirurgia Generale. È proseguito, dunque, nel corso degli anni successivi con l’ampliamento progressivo del numero di scuole e di borse di specializzazione, al fine di garantire ai neolaureati un’adeguata formazione specialistica”.

Passando attraverso le 6 borse attivate nel 2014 (2 di Medicina Interna, 2 di Chirurgia Generale e 2 di Malattie dell’Apparato Cardiovascolare), per l’anno accademico 2016 – 2017 sono state attivate a Salerno 15 scuole di specializzazione, delle quali 6 in regime di completa autonomia, per un totale di 15 borse autonome, ovvero 3 per Chirurgia Generale, 3 per Medicina Interna, 3 per Malattie dell’Apparato Cardiovascolare, 2 in Igiene e Medicina Preventiva, 2 in Medicina Legale e 2 di Medicina Nucleare.

Nel contempo, sono state riconosciute ulteriori scuole aggregate: 5 borse per Endocrinologia con Federico II e SUN, 5 per Farmacologia in aggregazione con Federico II, SUN e Università di Catanzaro, 2 di Chirurgia Plastica e 6 in Ematologia, entrambe con Federico II e SUN, 6 in Nefrologia con la Federico II, 4 di Neuropsichiatria Infantile con la SUN, 19 in Pediatria con la Federico II, 15 per Psichiatria in aggregazione con la SUN e l’Università di Catanzaro, 10 in Urologia con Federico II e SUN.

Tutte queste battaglie sono state affrontateafferma l’Onorevole Iannuzzi – in virtù di una unione di intenti e di obiettivi comuni, in primis insieme a Raimondo Pasquino, che si è sempre battuto ed impegnato, da quando divenne rettore dell’Università degli Studi di Salerno, per l’istituzione della Facoltà di Medicina, rifondando e attualizzando così la grande storia dell’antica Scuola Medica Salernitana. L’idea della Facoltà risaliva a Vincenzo Buonocore (rettore dell’Università di Salerno dal 1980 al 1987), il quale sostenne sempre l’importanza della Facoltà di Medicina, considerata il perno centrale attorno al quale gravitano tutti gli atenei”.

L’allora rettore Buonocore si rese, però, conto che era necessario prima consolidare l’Università di Salerno. L’Ateneo salernitano non era ancora pronto ad istituire una Facoltà di Medicina e Chirurgia.

“Una Facoltà di medicina, con la sua dimensione enorme e il suo peso obiettivo, avrebbe potuto soffocare la crescita dell’intero ateneo, nei primi anni della sua vita e quindi non ancora adeguatamente strutturato e sviluppato. Pasquino ebbe, invece, la possibilità di dare finalmente inizio all’intenso e impegnativo percorso che avrebbe portato alla fondazione della Facoltà di Medicina a Salerno. L’Ateneo, in quel momento, ormai pienamente affermatosi a livello regionale e nazionale, era pronto ad intraprendere con grande determinazione questa battaglia, così come è in concreto positivamente accaduto”.

La Facoltà di Medicina, dopo dieci anni, è divenuta un punto di riferimento essenziale per il territorio. “Possiamo dire che ormai costituisce un vero e proprio volano di sviluppo. Innanzitutto dal punto di vista culturale, grazie alla didattica e alla ricerca. E, non meno importante, dal punto di vista socio – sanitario, in virtù del miglioramento dei servizi offerti alla cittadinanza. Questi aspetti costituiscono passi in avanti fondamentali perché in tal modo si potrà ottenere, anche attraverso l’aumento delle scuole di specializzazione, un importante ritorno culturale, economico e dal punto di vista dei servizi sanitari ed ospedalieri, a disposizione del territorio”.

Il bilancio è, dunque, positivo, ma al contempo fornisce ulteriori obiettivi per il futuro. La Facoltà di Medicina si è rivelata essenziale, perché completa la realtà universitaria salernitana grazie all’eccellenza della formazione, confermata dai brillanti risultati che i nostri studenti neolaureati ottengono ogni anno nelle prove nazionali di ingresso delle scuole di specializzazione”.

Il dato che emerge parla chiaro: la maggior parte dei medici laureati presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Salerno entra in specializzazione.

“Questo è un ottimo incentivo per andare ad implementare il numero delle scuole e delle borse, con l’obiettivo di creare una efficiente e moderna cittadella ospedaliero – universitaria, come già accaduto in altre città italiane. Basti pensare a Siena, Parma, Perugia, città che, in virtù della presenza di realtà ospedaliere di grande valore, hanno avuto un notevole e complessivo sviluppo non solo dal punto di vista assistenziale e socio – sanitario – ospedaliero , ma anche per quanto riguarda la crescita economica significativa dell’intero territorio”.

 

 

 

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