”Con Beyoncé aiutiamo le ragazze afroamericane che fanno parte del piano di Dio”.
Queste le parole della predicatrice e teologa Yolanda Norton, studiosa della Bibbia ebraica e grande fan della cantante che, per risollevare le sorti della sua chiesa ormai frequentata da pochissime persone, ha deciso di iniziare a pregare utilizzando le canzoni di Beyoncé.
E così la Grace Cathedral di San Francisco si popola di fedeli che a suon di Survivor delle Destiny’s Child (gruppo di cui Beyoncé faceva parte negli anni ’90), celebrano il signore e la sua parola. E così la Norton ha brevettato la Beyoncé’s Mass, in cui ricorda a tutte le ragazze afroamericane che non sono inferiori a nessuno, ma che il signore ha grandi progetti anche per loro:
”Vogliamo ricordare loro che fanno parte di ciò che Dio aveva in mente durante la Creazione. Valorizziamo queste realtà in un mondo che spesso le respinge, che continua a rendere loro la vita difficile”
A dare man forte alla teologa è anche Kelly Brown Douglas, preside dell’Union Theological Seminar al New York Times, che parla della musica di Beyoncé come un invito ad essere liberi. Nei brani e nei video della cantante, infatti, non compare un solo tipo di femminilità o bellezza, tutte le donne sono belle e devono apprezzarsi senza vergogna.
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