MinaCelentano,quarto platino per “Le migliori” ma il gioiello è l’album intero
Il duo MinaCelentano domina ancora le classifiche di vendita e di ascolto con “Le migliori”, album irriverente e versatile in grado di eclissare buona parte della concorrenza
“Cosa c’è da capire?” sussurra Mina nelle battute finali di “A un passo da te” ultimo singolo, in ordine di tempo, estratto dall’album “Le migliori” e da alcuni giorni entrato prepotentemente in rotazione radiofonica. E a conti fatti ha anche ragione, perchè da capire, da discutere, o argomentare non c’è nulla. I numeri de “Le migliori” parlano molto, troppo chiaro già da soli: quattro dischi di platino, per un totale di circa 200.000 copie vendute, e scettro di disco più venduto dell’anno 2016. Non male per un album pubblicato a novembre.
Un disco fatto di undici tracce inedite, create da altrettanti autori, tutte più o meno differenti per stile, sound o musicalità e messe al posto giusto in una tracklist in grado di donare notevole versatilità all’intero progetto accontentando un pò tutti.
In quest’ottica alle più classiche “Amami amami”, “E’ l’amore” o “Sono le tre”, in pieno stile MinaCelentano, è affiancato l’accattivante reggae fischiettato che termina in orchestrale di “Ma che ci faccio qui” o l’arrangiamento underground di “Se mi ami davvero”, brano che vede la collaborazione del rapper milanese MondoMarcio, ed in cui l’Adrianone nazionale si cimenta anche con l’arte dei versi in rima che tanto va di moda.
Degna di nota anche “Il bambino col fucile”, ballata in chitarra ritmata composta da Francesco Gabbani e cantata solo da Celentano, che cozza con l’atmosfera un pò più lenta e vagamente parigina in cui l’ascoltatore sembra immergersi riproducendo “Non mi ami”. Chiudono la playlist “Come un diamante nascosto nella neve” e “Quando la smetterò” , brano che mette in risalto un altro aspetto lampante di questo progetto: la voce.
Mina con la sua ci gioca durante tutto il disco alternando parti cantate al parlato in modo sempre elegante, chiaro, limpido a testimoniare l’eternità delle sue doti vocali che non stancano mai. Forse potrebbe leggere anche l’elenco del telefono ad alta voce e lo farebbe sempre in modo fantastico e del tutto naturale. Il ragazzo della Via Gluck, dal canto suo, fa da contraltare amplificando le parti basse con il suo tono pacato ed inconfondibile che sembra inserirsi sempre al posto giusto nel momento giusto. La somma dei due genera un connubio perfetto che scivola rapido e si lascia ascoltare facilmente.
Accolti tra lo scetticismo di chi forse li riteneva datati per il mercato attuale, e l’attesa di chi ha ancora ben impresso nelle orecchie e nella mente il sound del trita-record “MinaCelentano” ( 1 milione e 600.000 copie vendute) datato 1998, il Molleggiato e la tigre di Cremona hanno saputo ancora una volta stupire e sbaragliare la concorrenza proprio come accaduto quasi vent’anni fa.
La storia si ripete, quindi, anche se si dice che a farla siano sempre e solo i vincitori. Ed il duo nostrano con conti e opera ultimata alla mano, ha vinto di nuovo, alla grande. Non importa quale età abbiano o se magari non sono più in vista come un tempo come si dice, basta accendere un microfono e tra Lugano e Galbiate (MI) in qualsiasi momento riparte la magia che si espande di nuovo per tutto lo stivale.
ARTICOLO PRECEDENTE
ARTICOLO SUCCESSIVO