Mindhunter, la serie è troppo costosa e rischia di non vedere la terza stagione
Duro colpo per i fan della serie crime Mindhunter: il regista conferma che i costi elevati di produzione rischiano di fermare per sempre la serie
Dire addio è sempre difficile ma quando dobbiamo farlo alla nostra serie preferita, lo è ancora di più. Quando poi questa serie è un prodotto originale sviluppato in maniera egregia diventa ancora più difficile. Se aggiungiamo che da un anno i fan di Mindhunter aspettano con ansia la data di uscita della terza stagione invano la sofferenza si moltiplica.
Ebbene sì perché la fortunata serie crime del regista David Fincher esplosa durante gli anni scorsi con le prime due stagioni non vede un proseguimento. A spiegarlo è lo stesso regista che durante un’intervista afferma:
“Si tratta di una settimana lavorativa di 90 ore. Assorbe davvero tutto nella tua vita. Quando ho terminato la seconda stagione ero piuttosto esausto. Ho pensato subito ‘non so se ho la forza di continuare con una terza stagione’, e che probabilmente per me era finita lì. Per il pubblico che aveva, le visualizzazioni registrate, era uno show troppo costoso. Abbiamo terminato Mank e poi abbiamo pensato a come sviluppare una terza stagione ma non sarebbe possibile a un costo inferiore a quello della seconda. E a un certo punto devi essere realista che i dollari investiti vengano ripagati dalle visioni.”
Insomma, il regista parla di un vero e proprio logoramento psico-fisico dovuto alla difficoltà di girare una serie così importante che tocca temi sicuramente non facili. Paradossale pensare che proprio all’interno della serie i protagonisti – Holden Ford e Bill Tench – subiranno nel corso delle puntate, in modo diverso, logoramenti personali per il peso di un lavoro che ogni giorno li ha portati in tutti i paesi degli Stati Uniti a conoscere i serial killer più spietati dalle storia.
I fan sperano in una pronta guarigione di Fincher per tornare a scoprire i lati più oscuri che si possono celare nella mente umana.
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