Moretti a Napoli incontra il pubblico del “Modernissimo”
Nanni Moretti al Modernissimo incontra il pubblico di “Mia Madre”. Domande, singolarità, aneddoti e un po’ di commozione nel ricordo della mamma Agata
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Nanni Moretti incontra il pubblico napoletano accorso, al Modernissimo, per la visione di “Mia Madre”, suo ultimo film, in gara al prossimo Festival di Cannes. Tutto esaurito per entrambe le proiezioni in programma (ore 18.30 e 21.00) nel multisala del centro storico di Napoli, e doppio dibattito col regista, introdotto da un’elegante Conchita Sannino (autorevole firma di Repubblica) e scortato da Luciano Stella ( produttore e “padrone di casa”).
Moretti ha optato per l’incontro a margine della proiezione, in modo da dialogare con la platea senza fretta e con calma. Non un incontro di routine e per pubblicizzare il film ( consuetudine di molti suoi colleghi), ma un confronto vero, diretto. Tante domande e curiosità da parte degli spettatori, sul film, sul suo modo di lavorare e sulla carriera, intervallate dalla proiezione di alcuni contributi extra: backstage e scene tagliate dalla sua “spietatezza” anche nel montaggio.
Il dibattito è interessante, dai contenuti elevati, nonostante molti in galleria siano giovani. Circostanza che gratifica il “maestro”, il quale con autoironia manifesta il suo entusiasmo, poiché intravede un ricambio generazionale tra il suo pubblico : “Il mio è un pubblico dai 95 anni in su, ci ho messo 20 anni per formarlo, tra poco saranno tutti morti..”. Poi anche per l’inossidabile Nanni Moretti un accenno di composta commozione, quando in sala prende il microfono Maria Rosaria de Divitiis (Presidente FAI Campania), che avendo conosciuto personalmente Agata Apicella, rievoca alcuni ricordi. Inoltre sottolinea la dolcezza con cui Moretti descrive la madre nel film e di come l’interpretazione di Giulia Lazzarini rasenti la realtà.
Il film, se pur in terza persona -per distaccarsi e beneficiare di una visione dei fatti più lucida- è a carattere autobiografico. Narra il difficile periodo di Margherita (Margherita Buy), regista di successo; intenta nelle riprese di un film sul lavoro, che si avvale della presenza di un famoso attore americano, interpretato da John Turturro, deve assistere, insieme al fratello Giovanni (Nanni Moretti), la madre ricoverata in ospedale ed in fin di vita.
L’opera, quindi, trae spunto da un’esperienza personale, ma ovviamente la realtà va a mescolarsi con la finzione ed i sogni. Vi sono un soggetto ed una sceneggiatura scritta e riscritta con cura maniacale ed il contributo di altre persone. “E’ un film su quello che rimane sulla terra di quando una persona se ne va per sempre”. Ciò che rimane, in questo caso della madre, nel racconto dei suoi ex alunni, che fanno scoprire al figlio aspetti del genitore, anche sostanziali, che gli sono sfuggiti.
La regia è impeccabile, al cospetto dei più, che sostengono di aver avuto l’impressione che si tratti di un film senza direzione. Nanni Moretti in questo è molto minuzioso. Ed a tal proposito, ci testimonia di come la perfezione non si raggiunga al primo ciak, ma con un lavoro incessante, ciak dopo ciak, sino a quando la scena non giunge al tono ed al colore desiderato ed auspicato. Con gli attori lavora esclusivamente sulla recitazione direttamente sul set, senza istruzioni precedenti, volte a farli calare nei personaggi da interpretare . Predilige attori che non sono spontanei e che si distacchino dai personaggi. Alla spontaneità preferisce l’autenticità. E’ il risultato, invece, che deve sembrare il più spontaneo possibile.
Un incontro suggestivo per i presenti, ed anche per lo stesso Nanni, il quale è rimasto senz’altro sorpreso dalla calorosa e numerosa accoglienza: all’uscita dal cinema tante foto, selfie ed autografi, al quale l’attore-regista con tanto garbo non si è sottratto.
“Mia Madre” è un film apparentemente intimo, profondo e dalle molteplici caratteristiche: si svolge su vari livelli volti ad affrontare differenti tematiche, ma sempre con ritmo ed intensità. Un’opera che fagocita molte complessità e problematiche odierne, raccontate con sincerità da Moretti. – Napoli 23 Aprile 2015
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