Morsi di serpente: specie velenose, effetti e terapia

Ogni anno migliaia di persone subiscono morsi di serpente. Nella maggior parte dei casi questi non sono velenosi. Ecco alcuni consigli

Ogni anno, in tutto il mondo, migliaia di persone sono vittime di morsi di serpente. Su circa tremila specie conosciute, però, oltre la metà non sono velenose e il loro morso non produce gravi conseguenze. Solo in un numero relativamente ridotto di casi, viene inoculato il veleno che, se non trattato tempestivamente può essere anche fatale. Infatti, le terapie mediche consentono di trattare efficacemente i casi più gravi solo qualora la vittima venga trasportata urgentemente in ospedale.

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Bisogna tener conto, a tal proposito, che un veleno potenzialmente letale non causa la morte nel giro di minuti o secondi. Ci vogliono anche diverse ore o giorni prima che il più potente dei veleni risulta mortale.

Specie velenose, innocue e habitat

Come già accennato, circa tre quarti delle tremila specie di serpenti conosciuti appartengono ai Colubridi, e in genere non sono velenosi. Si trovano specialmente in nord America ed hanno un corpo snello e assottigliato.

In Italia, invece, i morsi velenosi sono causati principalmente dalle vipere (Crotalidi) estremamente diffuse nelle campagne. Questi serpenti, se disturbati, mordono e si ritirano velocemente. Anche negli USA altri tipi di vipere (tra cui troviamo anche circa 30 specie di serpenti a sonagli) causano una buona percentuale dei morsi velenosi registrati.

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Un altro serpente estremamente velenoso è il serpente corallo, appartenente alla famiglia degli Elapidi. Sono caratterizzati da un corpo snello, testa stretta, occhi rotondi e colori vivaci, con strisce gialle o bianche che li distinguono da specie simili ma innocue. Ci sono poi i cobra, i bungati, i mamba dell’Africa e dell’Asia e i serpenti di mare.

Effetti del morso

Gli effetti dei morsi di serpente possono essere diversi e variare a seconda della grandezza dell’esemplare, dalla quantità di veleno inoculato e dallo stato di salute della vittima.

I serpenti a sonagli e altri tipi di vipere provocano due punture distinte. Compaiono bruciore e gonfiore. Dopo alcuni minuti il dolore aumenta, sopraggiungono nausea, pallore e sudorazione. Alcuni veleni inibiscono la coagulazione, causando emorragie dalla ferita, lividi, ematuria ed emorragia da bocca e genitali, con conseguente calo della pressione e aumento del battito cardiaco.

Il morso dei corallo, invece, colpisce il sistema nervoso e l’animale può masticare la pelle provocando lacerazioni. Il morso non provoca dolore o gonfiore eccessivo. Tuttavia, nell’arco di dieci minuti fino a 8 ore, compaiono ptosi della palpebra, difficoltà nel linguaggio e sdoppiamento della vista. L’individuo è assonnato o delirante e può essere colpito da convulsioni. Senza trattamento sanitario, sopravviene la morte.

Terapia

Per tutti i morsi di serpente, vengono somministrati antibiotici e antitetanica per prevenire infezioni o tetano. Nel caso di grave morso velenoso, alla vittima viene somministrato un antiveleno. In farmacia è possibile trovare un antidoto per i morsi di tutte le vipere ed un altro per i corallo. Nei casi più gravi, è necessaria la nefrodialisi o la ventilazione artificiale. Grazie alla scienza ed alle ricerche molto avanzate, quasi tutte le vittime di morsi sopravvivono con minime conseguenze.

Guido Isacco

Giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti-Sezione Campania. Appassionato di scienza, arte e attualità. Collaboratore presso ZON.it, per il quale cura principalmente la rubrica HealthZon.

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