La vita di Rita Borsellino si divideva in due parti: un prima e un dopo. Lo spartiacque è stata la morte del fratello Paolo avvenuta il 19 Luglio 1992 sotto casa della madre, a Palermo in Via D’Amelio.
Prima che suo fratello venisse ucciso Rita Borsellino era “semplicemente” una farmacista; dopo quell’estate, la più infernale della sua vita, Rita è invece diventata un simbolo tangibile della lotta alla mafia.
Raccontando la storia di suo fratello, Rita ha dimostrato che c’è sempre un’alternativa, e che vale la pena percorrerla fino in fondo, sebbene il prezzo sia spesso altissimo.
Come Minosse contro il minotauro, Rita nel 2006 si è candidata alla presidenza della Regione Siciliana sfidando l’uscente Salvatore Cuffaro, sul quale pendeva un’accusa di favoreggiamento alla malavita. Quel milione di voti che raccolse non bastò a Rita per avere la poltrona di Presidente, ma la fecero passare alla storia come la candidata di Centro Sinistra più votata all’ombra dell’Etna (record che persiste tutt’oggi).
Nel 2009 fu europarlamentare per il Pd (esperienza che non ripetè per un secondo mandato) e nel 2012 Pier Luigi Bersani la candidò alle primarie del Pd per scegliere il candidato sindaco di Palermo.
Rita era malata da tempo e appena ieri aveva avuto l’ultima crisi. A Febbraio aveva perso suo marito Renato Fiore dal quale aveva avuto tre figli: Claudio, Cecilia e Marta.
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