Paolo Ferrari, attore ed artista a tutto tondo, si è spento a 89 anni dopo una lunga malattia. Indimenticabile in una serie di spot in cui era testimonial di una nota marca di detersivi
Impossibile parlare della carriera di
Paolo Ferrari senza rischiare di dimenticare qualcosa. La sua iperbole artistica è quella di un enfant prodige che già a 9 anni scopre la sua più intima vocazione e poi la persegue per più di
40 film. Ma Ferrari è stato un artista a tutto tondo: non solo attore ma anche
doppiatore (ha prestato la voce, per esempio, a Franco Citti in
Accattone di Pier Paolo Pasolini),
uomo di teatro (la sua partecipazione all’
Opera da Tre Soldi di Brecht ha fatto scuola) e
conduttore televisivo (nel 1960 condusse il
Festival di Sanremo insieme ad Enza Sampò).
L’uomo del detersivo
Per un pò di anni, il suo fare confidenziale è entrato tutte le sere nelle case degli italiani testimoni del boom economico: ma le donne di casa, quelle no, non si lasciavano convincere a cambiare detersivo:
“Si riprenda i suoi fustini signor Ferrari” è una frase diventata iconica quasi quanto i piagnistei di
Calimero. Nei primi anni 2000 la carriera di Paolo Ferrari ha vissuto una nuova primavera: è stato il patriarca della famiglia protagonista della fiction Rai
“Orgoglio” (che ha contribuito a lanciare anche
Elena Sofia Ricci) ed è stato tra gli emblematici personaggi delle ultime due stagioni di
“Incantesimo”, soap opera sempre di Viale Mazzini.
Vita privata
Ferrari si è sposato due volte: dalla prima moglie,
Marina Bonfigli, ha avuto due eredi maschi, Fabio (che ha seguito le sue orme come attore) e Daniele. Stefano Ferrari è invece il frutto delle sue seconde nozze con
Laura Tavanti. Proprio lei lo ha instancabilmente assistito nel corso della lunga malattia che oggi se l’è portato via a quasi 90 anni.
Paolo era ricoverato da tempo all’ospedale di Monterotondo.