3 Luglio 2015 - 12:09

Napoli sotterranea: i vic e vicariell

Napoli sotterranea

Napoli sotterranea: questa settimana a ZONzo vi porta alla scoperta dei “vic e vicariell” tipici del suolo e del sottosuolo napoletano

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Napoli sotterranea – La particolare conformazione urbana della città di Napoli, frutto di secoli di stratigrafie sovrapposte e “sventramenti” continui, non è una caratteristica che si limita solo allo strato più evidente della città, quello che attraversiamo ogni giorno, ma la fitta rete di cunicoli e vicoli si infiltra anche nel cuore più profondo di una città dormiente. Stiamo parlando della Napoli sotterranea, come viene comunemente chiamata dai partenopei quel substrato più profondo della metropoli, raggiungibile e visitabile attraverso un suggestivo percorso sotterraneo.

Napoli sotterranea

Cisterna Napoli sotterranea

Di antichissime origini, i chilometri di cunicoli su cui sorge Napoli, hanno costituito la fonte principale di cava di tufo e, fino al 1885, da semplici raccoglitori di acqua piovana si sono trasformati in uno straordinario sistema idrico.

Questa fitta rete di cunicoli, così sapientemente collegati tra loro tanto da ricordare un “ventre”, culminava in ogni abitazione della città. In questo modo ogni famiglia poteva attingere alla cisterna sottostante attraverso un pozzo.

In seguito ad una fatale epidemia di colera del 1885, l’acquedotto sotterraneo fu abbandonato e si passò al sistema del acquedotto intubato.

Chi partecipa al percorso guidato all’interno della Napoli sotterranea, non si limita a passeggiare tra vicoli e cunicoli di 2400 anni, ma si immedesima nella vita e nella storia di una città fatta di superstizioni, di storie fantasiose e di suggestivi racconti alchemici. Tra gli stretti passaggi dell’acquedotto, all’interno dei quali solo i più coraggiosi possono accedervi, la guida racconta la storia del “pozzaro”.

Il “pozzaro”, uomo di piccole dimensioni e dalla grande agilità, svolgeva l’immane compito di assicurarsi che i pozzi e le cisterne portassero l’acqua nelle abitazioni. La sua vita amena in quella che oggi chiameremmo “la fogna”, alimentò negli anni la superstizione del “monaciello”, un spirito benevolo o maligno a seconda della famiglia a cui andava a fare visita. Un personaggio, la cui storia non è altro che una commistione tra leggende e realtà storiche, che ancora oggi costituisce, insieme all’intero complesso della Napoli sotterranea, parte integrante della cultura della città.

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