Approda oggi su Netflix la sesta stagione di Orange is The New Black, dramma carcerario ambientato in un penitenziario femminile. Per l’occasione, Vanity Fair ha incontrato l’attrice Natasha Lyonne, colei che dà il volto a Nicky Nichols una ex tossicodipendente, ninfomane e con un debole per l’eroina.
“Nicky mi somiglia molto”, dice Natasha Lyonne “perchè mi ricorda come sarebbe potuta finire la mia vita”.
A 17 anni infatti, dopo un esordio folgorante con Tutti dicono I Love You diretta da Woody Allen, per l’attrice sono cominciati i primi problemi di tossicodipendenza: “Ne sono uscita grazie al lavoro e ai giochi di enigmistica del New York Times”, confessa.
E poi: “Oggi parlo volentieri della mia storia, soprattutto ai giovani. Voglio capiscano che non bastano 28 giorni di rehab. E’ un percorso molto più lungo“.
La sua Nicky Nichols, detenuta omosessuale, è diventata un’icona rainbow.
Ma non è la prima volta che Natasha Lyonne interpreta un personaggio gay (la ricordate nel film Gonne al Bivio?): “Prima quando dicevano che ero coraggiosa ad interpretare personaggi gay, mi arrabbiavo molto, non amo le etichette. Oggi c’è meno ipocrisia”.
Parlando dei suoi progetti futuri, la Lyonne prima racconta di aver scritto una serie per Netflix insieme ad Amy Polcher dal titolo Russian Doll, poi chiude: “in 35 anni che faccio questo lavoro ne ho passate di tutti i colori. Ora cerco solo la verità“.
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