New York: in arrivo oltre 250 piste ciclabili entro il 2021

La città di New York ha rivisitato il piano urbano della città, che la renderà più sicura e sostenibile, dando una svolta alla mobilità green

$1.500.000.000. Ebbene sì, per il progetto sono stati stanziati un miliardo e mezzo di dollari. Si prevede di costruire oltre 250 nuove piste ciclabili a partire dal 2021, che andranno ad aggiungersi ai quasi 2mila chilometri già esistenti. È un piano del sindaco Bill De Blasio che mira a rendere la mobilità di New York più sicura e sostenibile. Punta alla riduzione dello spazio per le auto, rendendolo fruibile per i ciclisti, nell’ottica di ridurre i numerosi incidenti che coinvolgono i ciclisti (25 morti in vent’anni), nel caos frenetico della grande mela. “Il modo in cui pianifichiamo le nostre strade non ha senso e i newyorkesi pagano il prezzo ogni giorno, bloccati su autobus lenti o rischiando la propria sicurezza in bicicletta senza piste ciclabili protette. Voglio rivoluzionare completamente il modo in cui condividiamo il nostro spazio, ed è quello che fa questo conto” spiega il portavoce del consiglio comunale Corey Johnson, a detta del Guardian.

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Già dal 2007

A New York, il discorso “piste ciclabili” era risultato fruttuoso già dal 2007. In quegli anni, pedalare era un’opera ambientale che il ciclista compieva a suo rischio e pericolo. È diventato un cult di youtube il video del videomaker americano Casey Neistat, che spiega che pedalare a New York non è sempre un’azione facilitata. Le cose cambiarono quando Sadik-Khan entrò in carica come assessore: aveva reso chiara sin da subito l’intenzione di investire in piste ciclabili. Il primo progetto fu il corridoio ciclabile sulla 9th Avenue, che divenne la prima pista riservata alle due ruote protetta da parcheggi.

I vantaggi

Ci fu un immediato aumento del 65% del traffico a due ruote, mentre gli incidenti si sono quasi dimezzati e le vendite dei negozi lungo l’asse ciclabile sono raddoppiate. È di fondamentale importanza capire come ottimizzare l’urbano in modo da connettere persone con la realtà urbana che vivono, per cui basta anche solo unire pochi elementi come pennelli, vernici e vasi da fiori per creare un’area protetta dal traffico per i ciclisti. Basterebbe anche solo capire che la viabilità evolve come tutte le cose, per cui aggrapparsi alle immutate strade concepite 40 anni fa è una mossa poco saggia.

Redazione ZON

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