9 Dicembre 2023 - 09:00

Nicola Santini: “La rivoluzione è un piatto di pasta”

Salirà su "La Nave della Bellezza", ma l'arco e le frecce le ha lasciate a noi: "Il trash della d'Urso non mi manca. Solo Costanzo sapeva mescolare sacro e profano". Perchè, in tv come in cucina, guai ad alterare la ricetta: "Detto Fatto? Era diventato l'eterno provino della conduttrice"

Nicola Santini

Il prossimo 12 dicembre esordirà alla conduzione de “La Nave della Bellezza”, primo talent-show per lookmaker di Mediaset Infinity. In queste settimane, Nicola Santini è anche in libreria con “Viva la pasta col pomodoro”, ricettario-autobiografia che raccoglie più di 150 varianti del piatto più amato della cucina italiana: “In questo libro raccolgo ricette di familiari e amici. C’è anche il piatto di spaghetti che condividevo con Marina Ripa di Meana dopo le nostre scorribande, e una ricetta testata direttamente da Silvio Berlusconi”.

Mi faccia capire, ha cucinato per il Cavaliere?

Non proprio. E’ una ricetta di cui io ho preso nota da un suo racconto. Confermo che andava matto per la pasta tricolore, condita con pesto, formaggio e, appunto, pomodoro.

Il pubblico la conosce come “esperto di galateo”. C’è davvero un percorso di studi “istituzionale” per diventarlo?

Oggi sì. Consideri che io stesso, avevo 26 anni, ho insegnato i segreti dell’etichetta alla Bocconi. Quando ero adolescente, invece, le buone maniere si imparavano in casa; i miei ci tenevano molto, tanto che a un certo punto mi hanno affidato a una vera e propria “tutrice”, una “tata delle buone maniere”. Ne sono diventato divulgatore approfittando di una congiuntura mediatica favorevole: era l’epoca del primo Grande Fratello, delle parolacce sdoganate in prima serata, della politica urlata, ancor più di quella odierna. Io, che sono un rivoluzionario vero, mi sono detto: “Se davvero la società sta andando in questa direzione, io voglio provare a proporre un’alternativa”. L’alternativa di una comunicazione educata: a tavola, in azienda e sui social.

La tavola resta il posto in cui siamo più maleducati in assoluto?

Direi di no. La tavola è semplicemente il mezzo privilegiato attraverso cui solleticare l’interesse delle persone: ognuno di noi ha vissuto nella vita, che fosse per una laurea, un battesimo o un matrimonio, un momento in cui desiderasse fare bella figura, tirare finalmente fuori il “servizio buono”, che  si può trovare nelle case di tutti, anche quelli che hanno il vizio di far sprofondare la faccia nel piatto.

Visto che siamo in tema: come sopravvivere a pranzi e cene di Natale senza sporcarsi la fedina penale? E neanche i vestiti possibilmente…

Guardi, ingoiamo così tanti bocconi amari nella nostra vita che credo che almeno per un giorno all’anno sia possibile fare buon viso a cattivo gioco: il segreto è non cogliere le provocazioni, né le frecciatine della zia che ti chiede perché non hai ancora presentato la fidanzatina, rimanere impassibili di fronte ai dispettucci di un cuginetto un po’ bisbetico. Una persona di famiglia una volta mi disse: “Puoi fingere, è Natale”.

Illuminante…

Andrò ancora controcorrente: a me il Natale piace, perché mi dà l’opportunità di trascorrere del tempo con persone che per il resto dell’anno non riesco a frequentare quanto vorrei. Ma mi raccomando: la lasagna si taglia con la forchetta!

Cosa ne pensa del recente “no” del governo alla produzione e alla vendita di carne coltivata?

Devo fare una distinzione: io, Nicola Santini, non mangerei mai carne coltivata. Ma non mi sognerei mai di limitare la libertà altrui, soprattutto quando questa libertà non intacca in alcun modo la mia. E lo stesso discorso vale per temi come le adozioni, i matrimoni gay e la maternità surrogata.

Televisivamente lei è stato “scoperto” da Maurizio Costanzo. Un suo ricordo personale?

Maurizio era estremamente curioso. Ascoltava con grande attenzione tutti, anche quelli del cui parere uno come lui avrebbe potuto fare volentieri a meno. Prima di ogni puntata del Costanzo Show, salutava e voleva parlare con tutti gli ospiti. Sapeva stare allo scherzo ma odiava le sviolinate: credo che nessuno sarà più in grado di mescolare sacro e profano come lui. Anche perché oggi la logica che ti porta a fare tv è quasi del tutto lontana da un’idea di “mestiere”. Oggi chi fa o non fa tv lo decide la politica, i followers, un agente più o meno potente.

E “Detto Fatto”? Lei era già fuori quando esplose il caso sul tutorial della spesa?

Ho contribuito al programma per tre anni: all’inizio è stato divertente, poi decisamente meno perché il programma era diventato un provino a cielo aperto per far vedere quanto la padrona di casa fosse una donna di spettacolo completa. Ma al pubblico di “Detto Fatto” non interessano i balletti, vuole vedere come si fa un orlo, come si organizza una scarpiera; vuole conoscere i trucchi per insaporire una zuppa del supermercato e renderla alla stregua di un piatto stellato. Il tutorial della spesa sexy? Non c’ero quella settimana, e dalla successiva non sarei più tornato: non è stato un siparietto divertente ma certamente le polemiche che ne sono seguite hanno fatto il gioco di quanti a quella fascia di palinsesto hanno sempre puntato.

Tutto da buttare?

Assolutamente no! Al di là di tutte le considerazioni che si possono fare su certe dinamiche, mi preme dire che “Detto Fatto” è stata una bellissima esperienza: ho conosciuto un gruppo di autori molto bravi, quasi tutti giovani, e in più mi ha dato la possibilità di dimostrare che il galateo non è una cosa “da maestrini” ma può diventare decisamente “pop”. Lo dimostra il fatto che molti ragazzini, una fascia di pubblico che io non avevo quasi mai intercettato prima, hanno continuato a scrivermi sui social per chiedermi consigli anche dopo la fine del programma.

Altra ”polemica-bolla”, questa più recente: Lorella Cuccarini è lo scotto che Amadeus deve a “TeleMeloni” per Sanremo 2024…

Se proprio volessimo dare una collocazione politica alla Cuccarini, non credo sarebbe quella della Meloni. Ma poi perché? Lorella può piacere o non piacere ma, tra gli artisti che si è scelto accanto, è quella che più può dirsi senza equivoco una collega di Amadeus. La vera domanda non è perché Lorella Cuccarini adesso lavora ma perché per anni, una professionista completa come lei, sia rimasta a guardare.

Belen, Blasi… L’attualità “gossippara” mi impone di chiederglielo: esiste un galateo anche per le corna?

Certo che esiste. E risponde a un principio molto semplice: “Le corna, se non puoi non farle, almeno non dirle”. Trovo una pratica molto piccolo-borghese usarle per ripulire la propria immagine.

Cosa tiene e cosa butta di questa prima parte di stagione televisiva?

Mi piace molto l’energia della coppia Perego-Ventura a “Citofonare Raidue” e trovo Elisa Isoardi finalmente in partita con “Linea Verde Life”. Sul fronte attualità promuovo Laura Tecce, mentre Fazio non mi piaceva prima e continua a non piacermi ora sulla Nove. Barbara d’Urso? Non mi manca ma a “Pomeriggio 5” la rivoluzione Merlino non basta.