Old Man & The Gun: arrivederci, caro Robert!
Old Man & The Gun si presenta come uno dei film cruciali del 2018. Robert Redford si ritira dalle scene, con un’interpretazione meravigliosa
Ed è arrivato il momento dei lacrimoni. Di quelli pesanti, che difficilmente si riescono a trattenere, perché arrivano in un momento in cui di star simili non se ne vedono, all’orizzonte. E allora, l’elogio di Old Man & The Gun è più che comprensibile. Ma quello che stiamo per raccontare speriamo sia solo un arrivederci.
All’alba dei suoi 82 anni, Robert Redford, protagonista della pellicola, ha deciso che questa sarà la sua ultima interpretazione. Basta cinema. Basta recite. Niente più riprese, basta sequenze. Ma l’addio bisogna darlo con un ultimo film. E quale ultimo film migliore di Old Man & The Gun, tratto dalla vera storia di Forrest Tucker, rapinatore di banche ultrasettantenne con ben sedici evasioni all’attivo?
La storia sembra essere scritta apposta per lui. Gli calza a pennello, potenzialmente è la sintesi di tutto ciò che ha rappresentato lo status attoriale di Robert. Rapinatore, criminale, sì, ma sempre con modi raffinati, come a rappresentare un gentiluomo d’altri tempi. Un gentiluomo di cui, siamo certi, sentiremo fortemente la mancanza sul grande schermo.
Preparate i fazzoletti. I Kleenex non vi serviranno. Ci immergiamo nel mondo creato dal regista David Lowery (che ci aveva già fatto ansimare con il suo A Ghost Story l’anno scorso), un mondo pieno di azione, ideali e di emotività impreviste. Pronti per viaggiare?
Un vero ladro, un vero gentleman
Come già anticipato, Old Man & The Gun prende spunto da una storia vera. Il film, infatti, è ambientato nel 1981 ed è tratto da una storia vera raccontata in un articolo del New Yorker. Protagonista ne è Forrest Tucker (Robert Redford), rapinatore di banche “gentiluomo” ormai settuagenario con 16 evasioni all’attivo.
Lui non commette rapine per avidità. La sua è una vera e propria sfida contro il “sistema”, una vocazione per inseguire il suo ideale di libertà. A comprendere questa sua natura, è l’unico poliziotto che prende sul serio il suo caso, ovvero John Hunt (interpretato da un ottimo Casey Affleck).
A differenza dei suoi “colleghi” Teddy Green e Waller (i sempreverdi Danny Glover e Tom Waits), Tucker ama il suo “lavoro” troppo profondamente anche solo per prendere in considerazione la pensione. Dunque imbastisce una sorta di vero e proprio confronto a distanza con il suo “sfidante” amante della legge.
Come ogni criminale fascinoso che si rispetti, Tucker ha una donna che palpita per lui. Una vedova settantenne (la mitica Sissy Spacek) che capisce e accetta, nell’autunno della sua vita, il singolare uomo che il destino le para di fronte.
Gli ingredienti per un film leggendario ci sono tutti. La realizzazione avverrà?
Il mito
Inutile negarlo, inutile far finta di nulla. La scena è tutta per lui, che se la mangia fin dal primo istante, fin dalla prima sequenza. La macchina da presa riprende di spalle un uomo che esce da una banca e sale in automobile. Non sappiamo effettivamente se sia o meno Robert Redford, ma ce ne accorgiamo per i suoi movimenti inconfondibili.
Solo quando aggiusta lo specchietto retrovisore vediamo lampeggiare il suo sguardo, quello di uno dei più iconici divi americani degli ultimi sessant’anni. Old Man & The Gun non è un film, è IL film di Robert Redford. Gioca tutto sulle sfumature, sul ritmo meditativo, sulle sfumature crime/action che rimandano ad un cinema d’altri tempi, quello di quarant’anni fa, in cui l’attore sguazzava e si prendeva periodicamente la scena.
Lowery crea un vero e proprio omaggio all’attore. A dimostrazione di ciò, vi è la sequenza che ricostruisce la storia delle evasioni di Tucker. Le foto segnaletiche e le scene che ritraggono Redford sono, in realtà, immagini reali della sua carriera, una addirittura tratta da La Caccia, film del ’66 diretto da Arthur Penn.
Spettacolo puro.
Arrivederci, Butch Cassidy
Noi di ZON.it abbiamo scelto di commemorarlo così, con un omaggio al suo ruolo forse più iconico. Del resto, il film del 1969 è quello che ha dato la definitiva fama al mitico attore. Old Man & The Gun cerca di ripetere in qualche modo quelle atmosfere, anche se non ci riesce a pieno.
Redford è un ponte di collegamento tra epoche e valori, che attinge ad alcuni ideali del passato filtrandoli però attraverso la sensibilità del presente. L’attore è un artista a tutto tondo, in grado di vincere anche un Oscar dietro la macchina da presa (Gente Comune, 1980) e di riconoscersi anche nella dimensione televisiva (Quiz Show, nel 1994).
Oltre ciò, bisogna ricordare che è anche il creatore del mitico Sundance Film Festival. Robert Redford è uno dei pochi attori nella storia del cinema a saper rendere affascinante anche un criminale. A saper trovare l’umanità anche in personaggi che di umano, a conti fatti, hanno poco o nulla.
A conti fatti, Old Man & The Gun celebra una star d’altri tempi, un uomo che non si è mai piegato al volere del mercato cinematografico. La sua idea di cinema resterà indelebile nelle tracce della storia. Ma sarebbe davvero brutto parlare di un addio, non ce la sentiamo, no.
Per cui: arrivederci, Robert “Butch Cassidy” Redford.
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