Omega 3: perchè assumerlo con il pesce non è il modo giusto
Omega 3: aiutante dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso, ma il pesce è l’alimento adatto per assumerlo?
A quanto pare no, e a dircelo è la revisione scientifica di Enzo Spisni, docente di Fisionomia della Nutrizione all’Università di Bologna. Un esame più attento della letteratura scientifica rivela una storia completamente diversa da quella che ci è stata raccontata fin da piccoli. Il pesce contiene significative quantità di grassi, per non parlare del colesterolo. Il pesce contiene più colesterolo della carne. Inoltre si tratta di un alimento soggetto alla presenza di batteri molto resistenti alle basse temperature, quindi è molto facile che si moltiplichino decomponendo il pesce. Quando questo processo è iniziato, l’omega 3 diventa inutilizzabile dal nostro metabolismo, e, per di più, rilascia radicali liberi.
Come assumerlo allora? L’olio di semi di lino è un ottimo alimento, adatto per assumere acidi grassi omega 3. È 100% vegetale, ha il doppio dell’omega 3 di qualsiasi pesce, non presenta colesterolo, e il rilascio dei radicali liberi è molto più improbabile rispetto al pesce (proprio perchè è molto difficile che si decomponga). Noci, semi di lino, di canapa o di chia, olio di canapa e olio di soia, anche nei legumi in misura minore: alternative adatte a vegetariani e vegani, che pare siano le migliori, dato che, oltre al prezioso omega 3, questi alimenti vegetali (ma in generale tutti gli alimenti vegetali) sono ricchi di tanti altri nutrienti.
Largamente indicati per malattie del cuore, diabete, osteoporosi, asma, depressione e persino per alcune patologie tumorali. Una pillola magica per la salute e il benessere, cose che (fattore spesso sottovalutato) partono quasi sempre dalle nostre tavole.
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