17 Maggio 2020 - 12:56

Omofobia: le dieci cose che tutti dovrebbero sapere per combatterla

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Trenta anni dopo la rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, dieci verità per capire qualcosa in più sull’omofobia

L’omofobia è un virus silenzioso che ci accompagna da troppo tempo. Una piaga sociale che ha portato alla morte a causa della vergogna e del dolore provocato sulle persone colpite. Trent’anni fa l’OMS rimosse l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali ma oggi sappiamo con certezza che la vera malattia non è l’omosessualità bensì l’omofobia. Ecco dieci risposte a dieci domande semplici ma necessiarie sull’argomento:

1) Cos’è l’omofobia?

Questo termine indica l’avversione ideologica o personale nei confronti di persone gay o lesbiche, in alcuni casi dovuta al timore di scoprirsi omosessuali a sua volta. Infatti, è stato in molti casi dimostrato che i primi e veri omofobi sono gli omosessuali repressi.

2) Gay si nasce o si diventa?

L’orientamento sessuale di una persona è strettamente correlato all’interazione di fattori culturali, ambientali, genetici e biologici. Non si tratta di una scelta ma di un modo di essere. La nostra Costituzione repubblicana protegge in ogni caso qualsiasi inclinazione sessuale.

3) Qual è la differenza tra omosessuale e transessuale?

Le persone omosessuali si sentono attratte da persone del proprio stesso sesso. Nel caso dei transessuali, invece, questi ultimi sentono di appartenere al genere opposto a quello in cui sono nati.

4) Si dice un trans o una trans?

Quando ci si rivolge ad una persona transessuale si dovrebbe sempre rispettare il genere di elezione del soggetto, declinando nel modo corretto le parole al maschile o al femminile a seconda dei casi specifici.

5) Esistono persone bisessuali?

Le persone bisessuali hanno un orientamento che le spinge ad essere attratte da entrambi i sessi. Si tratta anche di persone che rifiutano qualsiasi limitazione di genere. A guidare il desiderio non c’è quindi un elemento costante.

6) Dirlo o non dirlo?

È sicuramente una scelta soggettiva. In molti casi ci potrebbero essere tanti svantaggi, a volte condizionati proprio dall’omofobia. Ad ogni modo, nascondersi con gli altri porta sicuramente maggiori difficoltà nell’essere veramente se stessi.

7) Outing e coming out sono la stessa cosa?

No. La parola outing fa riferimento alla pratica di rivelare l’omosessualità dell’altro senza il consenso della persona interessata. Il coming out, invece, è rivelare liberamente e con consapevolezza la propria omosessualità.

8) Gestazione per altri, “utero in affitto” e maternità surrogata sono la stessa cosa?

Con la prima espressione si intende la scelta di una donna di procreare un figlio per una persona che non può farlo. L’espressione “utero in affitto è usata in maniera dispregiativa da coloro che denunciano e criticano la pratica precedentemente menzionata. La maternità surrogata, invece, si riferisce al diritto che la legislazione consente ad una donna di non essere riconosciuta come madre al momento del parto. In Italia in ogni caso la pratica è vietata dalla legge 40 del 2004 con una pena che prevede fino a due anni di carcere.

9) Omofobia e transfobia in Italia, a che punto siamo?

Secondo l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, in Italia il 62% delle persone gay, lesbiche, bisex e trans, non dichiara il proprio orientamento. Il 32% dichiara di non tenere per mano il partner per evitare aggressioni, mentre il 92% pensa che il proprio paese non si impegni nella lotta contro l’intolleranza. L’Italia è anche l’ultimo paese tra i fondatori dell’Unione Europea a non avere una legge contro l’omofobia.

10) Scuola e “teoria gender”

Nella scuola italiana gli studenti e le studentesse che si scoprono omosessuali sono per lo più invisibili. Il sistema scolastico da per scontato che la popolazione studentesca sia totalmente etero. L’approccio didattico risulta essere inadeguato ed impreparato nei confronti di ragazzi omosessuali, bisessuali o trans. Le conseguenze negative sono molteplici. In primo luogo vi è una maggiore incidenza nel tasso di suicidi tra i giovani lgbt. Una maggiore dispersione scolastica accompagnata da rischi per la salute. Inoltre la negata esposizione degli studenti alle diversità va ad indebolire in maniera importante la coesione sociale.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oggi 17 maggio, in un messaggio sui social ha ribadito l’importante ruolo delle istutuzioni per favorire l’inclusione ed il rispetto delle persone. Conte ha ricordato che le discriminazioni sono contrarie ai principi della Costituzione perchè calpestano il principio di uguaglianza. L’invito del presidente è quello di far convergere tutte le forze politiche su una legge contro l’omofobia. “La violenza è un problema culturale e una responsabilità sociale”, ha concluso Conte.

 

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