Ancora una notte passata su una nave, lontano dai riflettori, lontano da tutti, dimenticati e bistrattati. La Open Arms, con i suoi 134 migranti a bordo, è ormai giunta alla sua sedicesima notte al largo del Mediterraneo, in attesa di un cenno per sbarcare. Da Ferragosto la nave è ancorata davanti alle coste di Lampedusa, dopo il via libera all’ingresso nelle acque territoriali. A bordo ci sono anche 28 minori non accompagnati, che da ieri hanno un tutore nominato dal Tribunale dei minori di Palermo. Ma Matteo Salvini non se ne cura.
La Procura di Agrigento ha acquisito i documenti relativi alla Open Arms. Tra gli atti ci sono anche le comunicazioni in cui la Guardia Costiera scrive al Viminale che non ci sono “impedimenti di sorta” per fare attraccare la nave al porto. Il medico del Poliambulatorio locale, Francesco Cascio, sarà ascoltato direttamente dalla Polizia giudiziaria. Intanto, lo stesso si è difeso.
“Se c’è qualche cretino che pensa che io possa fare falsificare un referto o è un cretino o è in malafede e a me non interessa averci a che fare. Lo ribadisco: io non sono a Lampedusa ma mi fido ciecamente dei miei due medici in Poliambulatorio. Su tredici persone solo una ragazza era affetta da otite, gli altri stavano bene. Mica è colpa mia.” ha dichiarato.
Ma Matteo Salvini tira dritto: “In 16 giorni sareste già tranquillamente arrivati a casa vostra in Spagna. Quella delle ong è una battaglia politica, non certo umanitaria, giocata sulla pelle degli immigrati. Vergogna. Io non mollo.“
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