Anche quando non ci sono i giornalisti in mezzo (secondo sua espressa richiesta), alla fine Beppe Grillo arriva ad un corpo a corpo. Il guru del Movimento 5 Stelle è andato ad Oxford, per sostenere un incontro a porte chiuse con la classe studentesca.
Oxford, d’un tratto, diventa un palco di un comizio del Movimento, l’atmosfera si scalda. Lui parla di democrazia (“Ignorare il referendum sulla Brexit non è democrazia.“), successivamente se la prende con la stampa, definendola “il vero pericolo populista“. E lo show è solo all’inizio. Perché gli studenti cominciano a fare domande sulla politica italiana.
E lui sdogana vari argomenti, dalla TAV ai vaccini: “Per la TAV, bisogna decidere in base alla relazione costi benefici. Stiamo esportando la piattaforma Rousseau in tutto il mondo, ci sarà una rivoluzione antropologica, abbiamo reintrodotto l’onestà. Un farmaco è scienza, renderlo obbligatorio è politica. Nessuno si è mai sognato di andare contro i vaccini, per noi ci vuole un’informazione capillare, non l’obbligo.”
E qui, accusato di contraddittorietà, Beppe Grillo si difende: “Sono contento di essere contraddittorio, è segno di curiosità. La linea politica la dà Luigi Di Maio, io sono un uomo libero con le mie contraddizioni. Voi avete abbandonato un Paese e siete qua. Che cos’è per voi la politica se non una rivolta? C’è un v*****o in questo.”
La conferenza degenera. Fino a finire come in un’agorà. Il comico esce tra applausi, (molti) fischi e qualche “Buffone” che si alza dalla folla. Lui risponde “Non siete cortesi.”
E a parlare è uno dei comici più dissacranti dell’intera Italia. Forse non ricorda più le sue molteplici e cafone sparate a zero sulla politica italiana.
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