Fino al 28 maggio presso il Palazzo Reale, a Palermo, saranno esposte 52 opere dei maestri fiamminghi fra Quattrocento e Seicento
Il
Palazzo Reale di
Palermo ha inaugurato ieri, 27 marzo, la mostra
“Sicilië, pittura fiamminga”, che proseguirà fino al
28 maggio. Quelli dei maestri fiamminghi, che saranno esposti presso le rinnovate
Sale Duca, sono capolavori tra ‘400 e ‘600. Raccolti da diverse collezioni hanno lo scopo di mettere in luce la corrispondenza fra
Mar Mediterraneo e Mare del Nord. La
Sicilia e le Fiandre, così come spiegato dal presidente della
Fondazione Federico II Gianfranco Miccichè, hanno dei legami culturali che hanno permesso la migrazione di artisti da un luogo all’altro.
Com’è strutturata la mostra
Fra gli autori principali sono
Van Dyck, Proovost, Houbracken e fra le pere italiane spiccano Madonna col bambino tra angeli, Santa Caterina d’Alessandria, il gioiello della mostra e Santa Dorotea. In particolare viene valorizzato il passaggio dal Gotico al Rinascimento dei Paesi Bassi, ad opera di Jan Proovost. Nella controparte siciliana, invece, troviamo l’excursus della Patrona della città:
Santa Rosalia. L’esposizione si divide in due
aree tematiche: da una parte troviamo collezioni siciliane e dall’altra artisti e maestri fiamminghi ed olandesi presenti nel contesto storico-culturale, a partire dal ‘500.