La Polizia di Palermo ha sbaragliato due organizzazioni criminali che mutilavano braccia e gambe a vittime consenzienti per truffare le assicurazioni. Le vittime, per ricevere i soldi dalle assicurazioni, si recavano in ospedale ed affermavano che quelle lesioni erano dovute ad incidenti stradali.
Le organizzazioni utilizzavano metodi particolarmente cruenti e dolorosi per provocare le lesioni alle vittime come lanciare pesanti dischi di ghisa sugli arti.
Le menomazioni erano talmente gravi che le vittime che le subivano erano costrette in sedia a rotelle o a camminare con le stampelle per lunghi periodi.
Ma non sempre la pratica andava a buon fine. Così come riportato da TgCom 24, infatti, durante l’ennesima mutilazione sarebbe morta una persona.
Le indagini degli uomini della Squadra mobile di Palermo, infatti, hanno concluso che il tunisino trovato morto, nel 2017, su una strada periferica della città, non era rimasto vittima di un incidente stradale ma deceduto a seguito delle mutilazioni inflitte da una delle due bande criminali.
I membri delle organizzazioni criminali erano per lo più tossicodipendenti, alcolizzati, persone con problemi mentali che acconsentivano a queste pratiche grazie alle promesse, mai mantenute, di ricevere del denaro.
Dalle indagini è anche emerso che alle vittime veniva somministrato dell’anestetico per rendere un po’ più sopportabile il dolore dovuto a quelle pratiche immonde.
Tra le 11 persone fermate dalla Polizia, infatti, c’è anche un’infermiera dell‘ospedale Civico di Palermo che procurava l’anestetico alle bande criminali.
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