Il sito archeologico di Palmira, dopo essere stato raso al suolo e saccheggiato dall’Isis, nel 2019 vedrà di nuovo la luce grazie ad Unesco, Russia, Polonia ed Italia.
Si tratta di una mescolanza di culture, soprattutto quella romana, greca e musulmana, che ha scatenato le milizie dell’Isis. “Questa è la storia del mondo e non appartiene solo alla Siria” dichiara Talal Barazi, governatore della provincia di Homs.
La Sposa del Deserto è stata anche funestata da gravi fatti storici come l’uccisione di Khaled al-Asaad, per aver rifiutato di consegnar loro delle opere sotto la sua custodia.
L’’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma si è occupato del restauro di due altorilievi che prendono il nome di Busti di Palmira, mentre da Mosca gli esperti del Museo di Puškin hanno provvveduto, a Damasco, al restauro di alcune stature.
Queste grandiose opere di rimessa a nuovo permetteranno di riportare alla sua antica bellezza le vestigia del Museo più importante del Medioriente.
Proseguono senza sosta le ricerche di un uomo residente a Battipaglia, scomparso da ieri mattina.…
Resta avvolta nel mistero la morte della 42enne rinvenuta priva di vita nella sua abitazione…
Per venire incontro alle difficoltà segnalate dai cittadini di Ravello nel caricamento dei dati per…
La redazione di Zon.it offre un appuntamento quotidiano con la lotteria più giocata dagli italiani. I numeri vincenti saranno…
Nonostante il maltempo, una folla di fedeli si è radunata ieri sera nella Cattedrale di…