Il Papa, il volo di ritorno e la voglia di ripartire
Non si ferma neanche in volo Papa Bergoglio. Di ritorno dal suo viaggio in USA già pensa alla prossima tappa: sarà la Cina
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Papa Francesco è partito lo scorso 18 Settembre per gli Stati Uniti. Arrivato a Cuba, si è poi spostato a Washington, a New York e poi Philadelphia. Ha saputo magistralmente destreggiarsi tra culture diverse e tutti, ovunque, lo hanno accolto nel migliore dei modi.
Non sono mancati importanti appelli alla Casa Bianca, al Congresso e alle Nazioni Unite. Ha parlato con tutti, toccando i temi più importanti della nostra attualità, senza fermarsi mai, neanche in viaggio. Ciò che tanto sta facendo parlare di lui, infatti, è il suo essere assolutamente instancabile. Sempre pronto alla risposta e a sottolineare il suo pensiero, Papa Bergoglio sfrutta al massimo anche i momenti di viaggio in volo.
Si è spostato dall’Italia all’America e viceversa con voli di American Airlines e Alitalia, niente aerei privati. Ed è stato proprio sul volo di ritorno, il 22 Settembre, che il pontefice ha deciso, microfono alla mano, di parlare direttamente con tutti i giornalisti presenti.
In America lo hanno definito e trattato come una star. Ma lui non ci sta e proprio in volo, quindi, non ha perso occasione per precisare che “Il papa è il servo dei servi di Dio. E’ un pò differente dalla star. Le stelle sono belle da guardare – ha detto Francesco – ma il Papa deve essere il servo dei servi di Dio. C’è anche un’altra verità: quante star abbiamo visto che poi si spengono e cadono. Invece essere servo dei servi è bello, non passa”.
Con Papa Francesco viaggiano una settantina tra giornalisti, fotografi e cameramen delle principali tv e testate del mondo. Con loro il pontefice ha voluto “chiacchierare” durante tutto il viaggio, esponendo tutte le sue opinioni sui temi più importanti. Parla di immigrazione, di pedofilia e del tanto discusso ruolo della donna, dentro e fuori la chiesa. Ha commentato le reazioni di alcuni paesi europei contro i migranti sottolineando che “I muri, le barriere, non sono mai una soluzione. Il problema rimane e resta con più odio. I ponti, invece, si che sono una soluzione.”
Papa Francesco sfrutta tutto il tempo a disposizione anche per parlare di se, di quanto ami viaggiare e scoprire tutto ciò che ancora non sa, oppure che sa e vorrebbe rivedere, riscoprire sempre. Ha detto di non volersi affatto fermare, di voler andare ora in Cina e ha “confessato” il suo amore per il popolo cinese. “La Cina è una grande nazione che apporta al mondo una grande cultura e tante cose buone” ha detto in volo ” Per me visitare un Paese amico come la Cina che ha tanta cultura e tanta possibilità di fare del bene sarebbe una gioia”.
I giornalisti in volo, quel 22 Settembre, ne sono rimasti quindi affascinati. Non hanno di certo avuto tempo per rilassarsi, ma hanno potuto conoscere un papa che, tra selfie e battute, vuole essere a stretto contatto con tutti.
Non è un caso che Bergoglio abbia deciso di parlare molto e di tutto durante il viaggio di ritorno. Pare la sappia lunga anche su questo. Le parole pronunciate durante il viaggio di ritorno mettono al riparo dal rischio che, una risposta male interpretata, svii l’attenzione dai contenuti del viaggio.
Papa Francesco non vuole conoscere prima le domande dei cronisti e pare che, a volte, per interromperlo, venga utilizzata la scusa della cena da servire.
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