15 Settembre 2022 - 16:04

Parlamento Europeo: arriva in aula il caso Ungheria

Parlamento Europeo: l'Ungheria non può più essere considerata una democrazia. Scopriamo, insieme, tutti i dettagli

Parlamento Europeo Carola Rackete

Per il Parlamento Europeo l’Ungheria “non può più essere considerata una democrazia. Viene definita, infatti, una «minaccia sistemica» ai valori fondanti dell’Ue, la si etichetta come una «autocrazia elettorale» e si chiede l’intervento della Commissione e del Consiglio affiche vengano attivate tutte le misure previste dall’articolo 7 dei trattati europei

Parlamento Europeo: sospesa erogazioni fondi Ue

L’erogazione dei fondi per la ripresa a Budapest è sospesa “finché il Paese non si allineerà alle raccomandazioni dell’Ue e alle decisioni della giustizia comunitaria. Per l’Aula “ogni ritardo nella procedura legata all’articolo 7 equivarrebbe ad una violazione dello Stato di diritto da parte del Consiglio”.

I voti

Il rapporto, approvato con 433 voti a favore e 123 contrari, sottolinea come l’articolo 7 (al paragrafo 1) «non richieda l’unanimità degli Stati membri per identificare un chiaro rischio di grave violazione dei valori Ue né per formulare raccomandazioni e scadenze precise». «La mancanza di un’azione decisiva da parte dell’Ue ha contribuito all’emergere di un ‘regime ibrido di autocrazia elettoralè, ovvero un sistema costituzionale in cui si svolgono le elezioni ma manca il rispetto di norme e standard democratici».

Le parole della relatrice Gwendoline Delbos-Corfield

La relatrice Gwendoline Delbos-Corfield, francese dei Verdi, sottolinea che “le conclusioni della relazione sono chiare e inequivocabili: l’Ungheria non è più una democrazia. Era fondamentale che il Parlamento prendesse posizione, tenendo conto dell’urgenza e della gravità degli attacchi contro lo Stato di diritto in Ungheria. Oltre a riconoscere la strategia autocratica di Fidesz (il partito guidato da Viktor Orban, che oggi nel Parlamento è tra i Non Iscritti dopo essere uscito dal Ppe, ndr), una grande maggioranza dei deputati sostiene questa posizione, che è una prima assoluta per il Parlamento. Dovrebbe essere un campanello d’allarme per Commissione e Consiglio”.