27 Marzo 2018 - 16:56

Pd, Delrio e Marcucci per stemperare gli animi

Pd

PD con Delrio (Camera dei Deputati) e Marcucci (Senato della Repubblica) per ricompattare il partito. Mossa gattopardesca del primo partito di centro-sinistra per tornare alle origini

La palese rottura all’interno del Pd, più che visibile dopo le Elezioni Politiche 2018, ha portato ad una nuova fase il principale partito di centro-sinistra.

Infatti, con l’ala renziana a cercare di dare una direzione parlamentare (rappresentando la maggioranza nelle camere), a fungere da pompiere sono i nuovi capigruppo a Montecitorio e Palazzo Madama.

Con l’elezione per acclamazione di Delrio alla Camera e quella di Marcucci (quasi sicura) al Senato, il Pd (o meglio il vecchio gruppo dirigente) sta cercando in ogni modo di continuare ad influenzare il percorso del partito.

Ciò è più che visibile in due elementi che, al netto della personalità espressa, cerca tanto di ricompattare – in qualche modo – il gruppo parlamentare quanto riportare sulla sponda renziana il timone politico.

Il primo punto è proprio espresso dai due capigruppo.

Entrambi renziani, sono riusciti a riconciliare in un sol colpo maggioranza e minoranza lasciando tutto sostanzialmente come prima.

Critico il primo, così da dare un alone di speranza alle correnti minoritarie, più allineato il secondo, accontentando l’ala maggioritaria, Delrio e Marcucci sono il prodotto di una mediazione tra le parti che comunque riconduce il tutto nelle mani dell’ex segretario.

L’ultima parte riporta proprio al secondo punto; avendo perso l’intero potere politico dopo le dimissioni da segretario, Renzi ha la necessità di portare comunque avanti la propria strategia.

Grazie ad un comparto parlamentare ampio, l’ex Presidente del Consiglio potrebbe – quindi – influenzare in ogni caso l’andamento del Pd e tentare il tutto e per tutto in un eventuale rilancio.

La Legislatura è cominciata solamente da pochi giorni ma i colpi di scena, per singolo gruppo e per un’intera camera, non tardano a farsi vive.

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