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Avverrà mercoledì 16 Settembre l’incontro campale tra sindacati e tecnici volto a ratificare un’alternativa a Quota 100 (di prossima scadenza) in materia di pensioni. I primi vorrebbero introdurre la cosiddetta quota 41, cioè dare la possibilità ai lavoratori di andare in pensione dopo aver maturato 41 anni di contributi, a prescindere dall’età.
Se inizialmente l’esecutivo sembrava scettico, ora si registrerebbero segnali di apertura.
Tuttavia, il Governo continua comunque a tenere il punto sulla propria proposta: permettere l’accesso anticipato alla pensione a 62 anni (massimo 63) ed effettuare un ricalcolo contributivo in base agli anni di anticipo. La percentuale del ricalcolo si snoda entro il 2,8 e il 3% dell’assegno senza contare che il lavoratore dovrebbe farsi completamente carico dei costi della riforma delle pensioni.
Oltre all’ipotesi Quota 41, sul tavolo dell’incontro di mercoledì tra Governo e sindacati c’è anche la volontà di garantire una pensione di garanzia, per coloro che da pensionati si troveranno a fare i conti con il passaggio al sistema contributivo, e anche una serie di proposte per superare lo stallo dei cinque anni che si formerà con la scadenza di Quota 100, quando nel 2022 coloro che non saranno riusciti a maturare tutti i contributi necessari entro il 31 Dicembre 2021 dovranno, allo stato delle cose, aspettare i 67 anni per accedere alla pensione.
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