Perugia. Come è possibile unire i magici riflessi opalescenti di una bolla di sapone con le teorie scientifiche e la matematica? Presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, dal 16 marzo, sarà possibile ammirare “Bolle di sapone. Forme dell’utopia tra vanitas, arte e scienza”.
Assieme ad opere della National Gallery di Londra, di Wahsington e degli Uffizi di Firenze, sarà possibile ammirare un’esposizione spirata al libro “Bolle di sapone tra arte e matematica”, che coinvolgerà artisti, scineziati ed architetti.
L’accostamneto così originale sarà estrinsecato attraverso Jan Bruegel il Giovane, Fra’ Galgario, Gerrit Dou, Karel Dujardin, la fotografia di Man Ray, i quadri di Max Beckmann, i collage di Giulio Paolini o i cartelloni pubblicitari, provenienti anche dalla Collezione Salce di Teviso.
Il concept che anima la mostra è la vanitas, l’effimero che svanisce in fretta, riferito alle teorie settecentesche sulla rifrazione della luce ed i colori.
Inoltre, grazie alle nuove tecnologie, è possibile ottenere una sinergia con l’Architettura per dimostrare come sia possibile donare ispirazione creativa nel tempo.
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