In principio era la Sibilla Cumana. Poi fu la volta di Cassandra, l’indovina condannata a rimanere inascoltata. Oggi un potere di pre-veggenza, al contrario però, sembra essersi impossessato del pur minuto Piero Fassino che, durante un incontro Pd a Milano, ha frenato gli entusiasmi pontidiani di Salvini, che vedono la Lega in forze al Governo italiano per almeno trent’anni.
“Vediamo se ha i voti” ha tuonato Fassino. A questo punto i leghisti dovrebbero ricorrere ai più vari scongiuri e invece se la ridono sotto i baffi. Lo stesso Fassino negli anni ha vaticinato, nell’ordine: le scarse probabilità di Grillo di fondare un partito, una sconfitta sicura di Chiara Appendino (contro di lui) per il gabinetto di Torino, la vittoria della Germania ai Mondiali di Russia 2018. Il resto è storia.
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