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Entrando in liquidazione, la Pininfarina dà un saggio della crisi che il settore automotive sta vivendo in Piemonte e che l’emergenza da Covid-19 ha contribuito solo a riportare a galla: è così che per 138 dipendenti della partecipata con sede in Via Nizza a Torino è stato avviato l’iter di licenziamento.
Nella motivazione inviata alla Consob si fa riferimento alla necessità di una razionalizzazione e semplificazione della struttura societaria, volta al mantenimento della continuità aziendale, ma le reazioni (anche politiche) al provvedimento che di fatto non colpisce le cosiddette tute blu ma ingegneri e specialisti, non sono mancate.
Questo è per esempio, quanto dice Mauro Fava (Lega), presidente della seconda commissione del consiglio regionale:
“La Lega, sempre attenta alle dinamiche occupazionali e alle ricadute economiche, farà sentire la propria voce in supporto della controllata Pininfarina che si occupa di ingegneria e progettazione”. Lo stesso poi non risparmia una bordata all’esecutivo Conte: “Il Governo continua a guardare il dito e non la luna, affrontando le situazioni legate alla pandemia senza una regia complessiva”; non esitando infine a definire il licenziamento dei 138 dipendenti della Pininfarina come un vero e proprio depauperamento di professioni, risorse e competenze “che erano le nostre leve competitive, in Italia e nel mondo”.
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