30 Gennaio 2024 - 12:12

Poker e Letteratura: i libri ispirati al Poker

Spesso quando si pensa al poker ci si immagina subito un casinò, divertimento, adrenalina, vincite da capogiro e sconfitte che bruciano…

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Spesso quando si pensa al poker ci si immagina subito un casinò, divertimento, adrenalina, vincite da capogiro e sconfitte che bruciano… ma di certo tra i collegamenti più diretti, nella mente di tanti, non vi è la letteratura.

Eppure, soffermandosi su quello che è il poker e quante persone ha appassionato nel corso degli anni, non è certo difficile immaginare quanto sia stato d’ispirazione per lavori letterari, così come lo è stato nel mondo del cinema.

Quando il Poker incontra la cultura letteraria

Il Poker è fortemente presente nella cultura di molti paesi in America. Questo perché la storia del Poker insegna che divenne popolare nel XIX secolo, nel mitico Far West, o meglio, sui battelli a vapore che navigavano sul Mississippi.

Da lì, il passo fu breve affinché sempre più persone conoscessero il poker e dilagasse a macchia d’olio non solo negli States ma anche oltreoceano.

Un gioco che affonda le sue radici così lontano nel tempo, e in maniera così profonda (si pensa addirittura che le origini siano fatte risalire all’antica Persia) è normale che sia stato negli anni fonte di ispirazione di storie da raccontare in ambito letterario.

Non bisogna andare troppo lontano con la fantasia: l’esempio più lampante è James Bond, nato dalla penna e dall’estro creativo di Ian Fleming.

Certo, il celebre agente 007 venne reso famoso in tutto il mondo dalle numerose pellicole cinematografiche e dagli incredibili attori che l’hanno interpretato, a cominciare da Sean Connery per finire con Daniel Craig, ma tendenzialmente la sua passione per il gioco è una caratteristica ben impressa già dalle pagine di Fleming.

D’altronde il gioco in sé, le sue regole e l’adrenalina che suscita, lo rende perfetto come background e nei secoli molti scrittori ne sono rimasti affascinati. E così, anche se le storie e i personaggi erano tra loro molto diversi, il denominatore comune, il gioco d’azzardo, veniva sempre rappresentato con il gioco del poker.

Per le sue tante varianti e modalità di gioco, oltre che per la grande importanza della strategia che costringe a osservare ogni singola mossa dell’avversario, il poker è il simbolo di questo genere di intrattenimento.

Dal poker sui libri al poker…online

Cambiano i tempi, cambiano le modalità, ma alla fine il Poker resta sempre lo stesso. Al tempo dei grandi romanzi d’autore il poker si giocava dal vivo, attorno a un tavolo verde, molto spesso emblema di un giro losco di affari. Fortunatamente i tempi si sono evoluti e con essi anche il pensiero che ruota attorno al poker.

Oggi infatti viene considerato, a livelli pro, un vero e proprio sport di strategia, al pari degli scacchi ad esempio. La tecnologia e i mezzi di comunicazione di massa hanno contribuito a sdoganare l’etichetta del gioco “pericoloso”, e finalmente oggi il poker può godere di un periodo di massimo splendore.

Grazie a uno smartphone infatti tutti i maggiorenni possono divertirsi online e sfidarsi con avversari provenienti da ogni parte del mondo. Sul web esistono tantissime piattaforme che offrono la possibilità di giocare a tutte le varianti, divertendosi in sicurezza.

A tal proposito va segnalato uno dei massimi operatori del settore, ampiamente conosciuto in Italia, che non solo permette di usufruire di vantaggiosi bonus e un ambiente di gioco sempre stimolante, ma la presenza di utili guide dove vengono spiegate regole e consigli lo differenziano dagli altri e lo rendono il sito migliore grazie alla loro vasta proposta di famosi giochi di poker.

Se al tempo dei romanzi più famosi sul poker fossero esistiti strumenti simili in grado di minimizzare l’errore e aumentare la probabilità di vittoria molte storie sarebbero senz’altro finite diversamente. Ma quali sono quindi i protagonisti nell’universo letterario che hanno avuto a che fare col mondo del tavolo verde?

Il Giocatore – Fëdor Dostoevskij

Ambientato in Germania in una cittadina fittizia animata da un casinò, il libro narra la storia di Aleksej, precettore innamorato di Poline. Il protagonista, per amore, arriverà a trovarsi spesso a giocare d’azzardo per ottenere vincite in denaro e aiutare la sua amata, che tuttavia non lo ricambia.

Il libro affronta le difficili tematiche dell’amore e del gioco durante l’Ottocento. In particolare, viene descritta con particolare schiettezza la freddezza con cui Aleksej affronta tanto le vincite quanto le perdite, e il suo percorso di giocatore che lo porterà alla ricchezza assoluta fino a perdere tutto. Tutto, tranne la speranza.

I’m all in – Andrea Cannizzaro

Romanzo d’esordio datato al 2010, racconta di un momento particolare della vita di un quarantenne, in piena crisi di mezza età. Senza stimoli e interessi, scopre il mondo del Poker Texas Hold’em e ben presto si ritrova a partecipare al più importante torneo europeo.

Una montagna russa di emozioni lo porterà a vivere una vera e propria avventura che cambierà per sempre il suo modo di vedere il mondo.

Il titolo scelto da Cannizzaro non è casuale, ma volutamente esprime una doppia interpretazione: così come nel Poker All-in si decide di puntare tutto ciò che si ha, così il protagonista decide di mettersi in gioco completamente vivendo (e facendo vivere anche al lettore) tutta l’adrenalina che si prova attorno al tavolo verde, quando nel giro di pochi secondi devi prendere decisioni fondamentali che decreteranno vittoria o sconfitta.

La carta maledetta – Alfredo Boccalatte

Possono coesistere in un unico libro esoterismo, mistero e poker? In quest’opera Boccalatte ci riesce, raccontando le vicende del clan mafioso dei Piccoli Affamati su uno yacht di lusso dove si tengono tornei di poker clandestini.

Una sera Jean riesce a intrufolarsi a bordo e durante il torneo con un numero di magia predice l’ultima carta sul tavolo verde, l’8 di picche. Una carta particolare, con l’8 che rappresenta l’infinito e il seme che rimanda alla maledizione.

Da quel momento in poi al clan accadrà una serie di eventi incontrollabili…

Un libro breve ma intenso, che porta il lettore a soffermarsi sulle proprie azioni perché prima o poi tutto torna indietro.

Quell’ultima mano di poker – Maurizio Malavolta

Ambientato in Italia, a Modena, Malavolta non affronta il tema del poker più tradizionale, bensì del videopoker e lo sfrutta a proprio vantaggio come background per questo giallo che inizia con la misteriosa sparizione della figlia di un direttore di una tv locale, a seguito di una vincita al videopoker.

Sugli occhi della ragazza sono puntate le attenzioni della criminalità organizzata, perché sembra che abbia inventato un’app in grado di far saltare il banco e truffare il videopoker.

Si mette così in moto la macchina per risolvere il caso in fretta ma l’indagine si complica quando emerge anche uno spietato assassino…

Dead Money – Rudy Stegemoeller

Il protagonista Mark Newcomb decide di iscriversi a un torneo di Texas Hold’em il cui montepremi finale prevede una vincita milionaria. Purtroppo, l’evento si tinge di rosso, quando si scopre che è stato commesso un omicidio.

A perdere la vita è il pokerista Shooter che farà subito salire Mark in cima alla lista dei principali sospetti. Si apre quindi una duplice partita: dimostrare la propria innocenza e vincere il milione di dollari. Riuscirà il protagonista nell’impresa?

Conclusioni

Questi sono solo alcuni dei libri più famosi ispirati al mondo del poker. Soprattutto oggi, infatti, molti autori sono stati ispirati dalle dinamiche di gioco e anche dal successo che questo genere di intrattenimento ha riscosso negli ultimi anni.

Tanti spunti sono stati spesso offerti perché gli stessi autori condividevano con i protagonisti delle loro opere la stessa passione per il gioco.

Ne è un esempio Dostoevskij, il cui libro Il Giocatore ha forti rimandi autobiografici. Forse non tutti sanno infatti che l’autore decise di scrivere il romanzo proprio per saldare dei debiti di gioco e per allentare le pressioni degli editori a cui aveva promesso l’opera.

Insomma, può sorprendere, ma poker e letteratura vanno spesso a braccetto, complice la grande altalena di emozioni che questo gioco può suscitare e il fatto che, essendo ricco di simbolismi, si presta bene come campo di riflessione su tematiche importanti come la ricchezza, l’importanza di ponderare bene le proprie decisioni e la caparbietà nel rimanere focalizzati sull’obiettivo.