Attualità

Polemica per le mascherine usate negli studi televisi: non sono efficaci

L’allerta arriva dal Cts. Secondo gli esperti, le mascherine trasparenti indossate dal pubblico in molte trasmissioni non sono utili: il pannello è troppo distante dal volto e non ferma il possibile contagio

Le mascherine trasparenti utilizzate da Rai e Mediaset per molti programmi non andrebbero bene. Ieri il Cts ha messo a verbale le segnalazioni sul problema delle mascherine fatte alle due reti televisive. Secondo gli esperti, quegli schermi di plastica non sono sicuri e non possono neppure essere considerati delle mascherine. Quei pannelli trasparenti infatti sono distanziati dal volto e quindi non proteggono dall’ingresso o dall’uscita dei droplet.

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La “mascherina” trasparente è quindi meno efficace di quella chirurgica o quella di comunità (realizzata con stoffa), che hanno entrambe una capacità filtrante. La preoccupazione degli esperti riguardo soprattutto il falso messaggio lanciato negli studi televisivi: il pubblico da casa sarà infatti indotto a pensare che questi pannelli siano efficaci e qualcuno potrebbe iniziare ad usarli. Secondo l’Istituto superiore di sanità, tali visiere si possono abbinare alla mascherina solo per aumentare la protezione degli occhi. In effetti si è già scorto qualcuno ad indossare tali pannelli all’aperto o all’interno di esercizi commerciali. Il Cts chiede dunque di rimuoverle e di far usare dispositivi di protezione efficaci al pubblico perché venga diffuso il giusto messaggio.

Non è lo stesso discorsi per i non udenti: per chi ha problemi di udito, sono state elaborate delle mascherine (efficaci) che consentono la visione del movimento delle labbra di chi parla, per comprendere quello che dice. Si tratta di solito di mascherine chirurgiche con una finestrella trasparente in mezzo, che lascia scoperta la bocca. Sono certificate se la finestrella non è troppo grande, altrimenti ci sarebbero problemi di respirazione per chi le indossa.

Chiara Gioia

La scrittura è per chi vuole leggere, la buona scrittura è per chi vuole amare. Ed io, umilmente, ambisco sempre alla seconda. Sono Chiara. Classe '97, di Salerno. Chiara di nome e di fatto, cerco sempre di esprimere al meglio ciò che penso e, quando non riesco, provo con la scrittura. Laureata in Lingue presso l'Università di Salerno, mi sto specializzando in Comunicazione presso la stessa. Scrivo principalmente di cronaca e gossip. Parlo anche di serie tv che ho apprezzato e non, di film che ho amato oppure odiato. Sognatrice cronica, romantica, idealista. Mi piacciono i gatti, il vetro soffiato, i mandala, gli Avengers, l'alba scorta per caso. Odio il caffè, i film in bianco e nero, chi parla troppo (ci sono già io),chi parla troppo poco. Sogno un giorno di lavorare in qualsiasi settore che riguardi una tastiera e qualcosa da commentare o editare.

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