Portogallo, addio pensioni senza tasse. Imposta del 10% per gli stranieri

Il Portogallo dice addio alle pensioni senza tasse per i residenti non abituali. Aggiunta un’imposta del 10%. La protesta degli imprenditori

Il Portogallo non sarà più un paradiso fiscale per i pensionati di tutta Europa. Se fino ad ora molti cittadini europei hanno deciso di crearsi una nuova vita sfruttando la vita poco cara e l’assenza di imposte sulle pensioni, con la finanziaria 2020 la situazione cambia radicalmente. Il governo socialista di Antonio Costa ha infatti deciso di varare, sul pressing dell’Europa e del partito socialista, una nuova imposta del 10% sulle pensioni per i residenti non abituali, con un pagamento minimo di 7500 euro. La misura non sarà però reatroattiva e riguarderà solo le nuove richieste.

I residenti non abituali godevano infatti di un’esenzione totale dalle imposte per 10 anni. La misura è stata presa nel 2009 quando il paese versava in una profonda crisi finanziaria. Fu deciso, quindi, di attirare un grande numero di investitori per tentare di rimpinguare le casse dell’erario. Così fu. Nello scorso anno, solo gli italiani emigrati in Portogallo erano 2.897, con una pensione lorda media (quindi netta nel loro caso) di 2.719,99 euro al mese.

Questo ha scatenato una forte reazione da parte dei socialisti lusitani poiché i pensionati locali vengono in questo modo discriminati in quanto costretti a pagare per intero le tasse imposte dallo Stato. Anche altri paesi europei hanno più volte espresso il disappunto sulla manovra, additandola come eccessivamente competitiva rispetto alle altre nazioni. Per questi motivi, il governo ha deciso di varare questa manovra con la speranza di non scoraggiare comunque gli investitore ma di accontentare allo stesso tempo Europa e socialisti.

Contrari, invece, gli imprenditori del Portogallo. Luis Lima, presidente dell’associazione degli intermediari immobiliari, ha definito questa decisione come “un crimine contro la Nazione” perché si scoraggia l’investimento straniero.