Predrag Matvejevic. Morto lo scrittore guerriero dei diritti umani
Si è spento ad 84 anni Predrag Matvejevic, entusiasta cantore del Mediterraneo
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È morto il 2 febbraio scorso in un ospedale a Zagabria Predrag Matvejevic, scrittore versatile, impegnato e difensore di numerose battaglie a tutela dei diritti umani. Da tempo malato si era allontanato dalla vita pubblica.
Scrittore e saggista, Matvejevic è stato docente universitario, nato a Mostar ottantaquattro anni fa, quando la città era ancora parte della Jugoslavia, ha vissuto anche in Italia dal 1994 al 2008, insegnando Slavistica alla “Sapienza” di Roma dal 1994 al 2007. In precedenza era stato docente di Letteratura francese all’Università di Zagabria e di Letterature comparate alla Nuova Sorbona-Parigi III.
Ebbe numerosi incarichi in ambito culturale e politico, fu, infatti, consulente per il Mediterraneo nel Gruppo dei saggi della Commissione europea durante la presidenza Prodi; vice presidente del PEN Club Internazionale di Londra; cofondatore e presidente del comitato scientifico della Fondazione Laboratorio Mediterraneo (oggi Fondazione Mediterraneo) di Napoli.
In difesa di sè stesso e dei diritti umani
Penna eccellente de Il Messaggero, Predrag Matvejevic si è battuto in difesa dei diritti dell’uomo, sempre a fianco dei dissidenti del blocco dell’Est.
Fu lui stesso una vittima politica della sua terra, condannato a cinque mesi di prigione nel novembre del 2005 da un tribunale di Zagabria, difendendo se stesso e la libertà umana scrivendo libri e saggi che sono uno spaccato di geopolitica in chiave letteraria; famosa è la stizza con cui rispose all’establishement che lo aveva condannato per calunnia, dopo che appellò i dignitari del potere sovietico come “talebani”: “Non voglio riconoscere l’autorità di chi ha emesso questa sentenza”.
Una delle opere più note di Matvejevic, “Breviario mediterraneo”, del 1987, è stata tradotta in 20 lingue. Definito variamente dai più fini e sottili critici letterari come “Trattato poetico-fiIosofico”, “romanzo post-moderno”, “portolano”, “diario di bordo”, “libro di preghiere”, “midrash”, “raccolta di aforismi”, “antologia di racconti-saggio”, “cronaca di un viaggio”, a significare la riottosità a categorizzare l’opera di un raffinato cosmopolita intellettuale amante della sua terra e delle sue tradizioni.
Molti i numerosi riconoscimenti alla sua opera in Italia e all’estero, fra cui il Premio Malaparte nel 1991, il Premio Strega europeo nel 2003 e il Prix du Meilleur livre étranger 1993 a Parigi., oltre al conferimento dal governo francese della Legion d’Onore.
Il presidente della Repubblica Italiana gli ha attribuito la cittadinanza italiana e il titolo di Commendatore dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana.
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