Preghiera dei parroci per dire “No” alla criminalità
L’appello dei parroci di Napoli contro la criminalità organizzata
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“Dio, illumina le menti malate di quanti, affiliati a quella camorra che non conosce la via del pentimento e della risurrezione, perseguono la via della morte”. Queste alcune delle parole della preghiera del Cardinale Sepe recitate dai parroci della diocesi di Napoli nella messa domenicale di ieri 24 aprile.
Una voce per dire “NO“, che si innalza come un grido per quanti ogni giorno sono sempre più isolati dall’omertà e dal timore di non professare la violenza che vivono per le strade.
I recenti agguati a via Fontanelle di Napoli sono una delle serie di episodi, segnale di una lotta al potere intrapresa da ragazzini per scalare i posti del potere all’interno della criminalità.
La richiesta alle autorità civili dei parroci di Napoli è stata espressa nell’essere vicini alle persone, soprattutto con interventi di sicurezza sociale e garanzia di lavoro, che permettano in particolar modo ai giovani di formarsi non più nelle strade ma nelle scuole.
Obiettivi che da generazioni nutrono la speranza di quanti vivono in questi luoghi, sempre più teatro di personaggi tronfi che non cercano altro che essere primi attori sul palcoscenico del mondo.
La vicinanza dei parroci è il semplice seguire quel motto che circa vent’anni fa spinse Don Giuseppe Diana a proclamare, “Per il bene del mio popolo, non tacerò” e che ancora oggi li sprona a accompagnare quanti sono lasciati soli e a divulgare il bene della terra di Napoli. [ads2]
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