Il governatore del Veneto Luca Zaia riserva dure critiche ai negazionisti e alle piazze, ancora oggi fulcro di preoccupazione per l’amministrazione regionale. Zaia si dice tranquillo sulla questione contagi, circa 1500 ricoveri e 202 terapie intensive. L’indice Rt rimane sotto controllo, “ma non per questo bisogna abbassare la guardia“, rincara Zaia. Fronte opposto per Matteo Salvini, che si scaglia contro il “terrorismo sulla corsa agli ospedali“.
“La crescita dei contagi c’è, anche se non esponenziale. Lo vediamo sui ricoveri e sulle intensive, per questo siamo pronti con ulteriori 1000 terapie intensive e tutte le attenzioni di sostegno.” Zaia appare tranquillo sulla questione contagi, ma al contempo mostra una certa irritazione sul piano “sociale”. Sotto accusa proprio le piazze: “Nelle piazze si vive come se non ci fosse un domani‘, specificando che ‘per colpa di pochi, tutti rischiano di rimetterci.”
Il governatore veneto si schiera in difesa del Governo e controbatte alle critiche rivolte al “civilissimo Piemonte“, finito sotto i riflettori per la gestione delle ospedalizzazioni: “Se ci sono tanti malati non mi sorprende che gli ospedali siano pieni.”
Di opinione diversa, invece, Matteo Salvini, pronto ad attaccare l’esecutivo. Nel mirino il “terrorismo sulla corsa agli ospedali“, che stando al leader della Lega, continuerebbe a essere favorito da una retorica radicata sull’allarmismo. Una critica poco celata al governo Conte, a cui Salvini non ha risparmiato un colpo. La conseguenza più preoccupante, secondo il leader della Lega, sarebbe l’intasamento delle strutture sanitarie, già fortemente colpite dall’emergenza: “Con 38.2 di febbre ti mandano in ospedale.”
Il Covid avrebbe così messo in ombra tutto il resto, ma “infarti, malattie cardiovascolari, trapianti, diabete non sono andati in ferie“, ricorda Salvini.
Mentre Zaia si direbbe favorevole alla transizione in zona rossa, considerando l’imprudenza sociale e non l’indice dei contagi, Salvini invita il Governo al buon senso e alla prudenza: “In questo momento ci sono migliaia di contagi, ma questo non vuol dire che ci sono migliaia di ammalati.”
Fronti opposti in casa Lega, in cui le posizioni appaiono sempre più polarizzate e contrastanti. Le posizioni di Zaia appaiono chiare, altrettanto quelle del collega Salvini, ma totalmente distanti. La polarizzazione di opinioni e la reticenza al dialogo non sorprendono, sembrano piuttosto confermare il leitmotiv di quest’emergenza, caratterizzata da lotte interne, incertezza e passi falsi. La situazione potrebbe peggiorare in vista di nuove chiusure localizzate e ancor di più in vista delle festività natalizia, con una possibile chiusura nazionale.
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