25 Luglio 2016 - 13:30

Professione, cacciatore di Pokemon

cacciatore di Pokemon

Professione: cacciatore di Pokemon. Dopo la scritta “wi-fi free”, posta fuori da bar e ristoranti per attirare clienti, adesso molti esercizi attirano la clientela esponendo scritte che segnalano la presenza dei popolari mostriciattoli, ma catturarli è diventato ormai anche un lavoro

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Professione: cacciatore di Pokemon. Dopo che persino gli Uffizi hanno fatto presente, attraverso un criticatissimo Tweet, che tra i capolavori esposti in galleria era possibile trovarli e catturarli, dopo che un unico “fortunato” in tutto il mondo è riuscito a trovarli e prenderli tutti, dopo i megaraduni nei più bei luoghi del mondo solo per loro, è ormai chiaro che quello dei Pokemon è un virus contagioso, difficilmente debellabile, purtroppo. Le ultime notizie sono allarmanti. Secondo il Guardian, un ragazzo neozelandese di 24 anni, Tom Currie, avrebbe addiritturalasciato il proprio lavoro per diventare cacciatore di Pokémon di professione, girando tutta la Nuova Zelanda per prenderli tutti, fino all’ultimo.

Pokemon

Cacciatore di Pokemon: arriva la startup per catturarli

Ma il business che sta montando intorno ai Pokemon non finisce certo qui. E’ recente la politica del “wifi-free” messa in atto da esercizi commerciali come bar e ristoranti, al fine di attirare i clienti. Ma il wifi è ormai stato soppiantato dalla possibilità di cercare i Pokemon, direttamente al tavolino del bar sorseggiando il caffè. E addio vita sociale: una cena a due si trasformerà in una caccia a due, con gli occhi fissi sullo smartphone e il cibo che si fredda.

Ma l’ultima follia è quella del giocatore di Pokemon Go che si fa pagare per giocare al posto vostro. Su Prontopro sono apparsi gli annunci di alcuni individui, che si definiscono allenatori esperti, e che per 15 euro all’ora, per giocare per conto terzi. Per permettere agli “allenatori esperti” di giocare, si può scegliere se prestare il proprio cellulare o condividere i dettagli del proprio accesso a Gmail. Ma il culmine della mania arriva direttamente dagli Stati Uniti, dove è stata inventata una startup, la LureDeals che ha creato un business: fa da intermediario, sfruttanto l’Aroma, una funzione del gioco che consente di richiamare i Pokémon in una determinata località per mezz’ora, dando modo ai giocatori di catturarli più facilmente. L’applicazione consente di organizzare raduni di giocatori nei vari esercizi commerciali che hanno aderito, e coloro che hanno già avviato questo nuovo business hanno dichiarato un aumento dei ricavi di almeno il 10%. L’umanità è proprio alla frutta.

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