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Qatar 2022, inizia oggi il Mondiale più discusso di sempre

Lo abbiamo aspettato per un sacco di tempo. La curiosità intorno a questo Campionato del Mondo era estrema. Non solo perché questo Mondiale sarà il primo della storia del pallone giocato in Autunno, ma anche per tutte le controversie nate dietro la sua preparazione. Qatar 2022 già prima del suo inizio aveva diviso i tifosi, sin dalla sua assegnazione nell’ormai lontano 2009. L’allora presidente FIFA Joseph Blatter diede l’annuncio, scartando le altre due candidate, sicuramente più meritevoli.

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Basti pensare che al momento della sua assegnazione, nel paese arabo non si contava neppure uno stadio in grado di poter ospitare un evento di tale portata. La decisone quindi di procedere con questo Mondiale destabilizzò tutti gli amanti del pallone, che ancora oggi non possono che insinuare chissà quanto denaro sia stato speso da parte degli sceicchi per ottenere questa vittoria. Tra questi figurava la stessa Francia, che sei mesi dopo l’elezione di Qatar 2022 vendette alcuni sui aerei da caccia agli emiri per la cifra sproporzionata di 1,4 miliardi di euro. I contatti tra l’ex presidente Sarkozy e ed il principe ereditario qatariano avevano portato a questo risvolto economico positivo per entrambi.

La costruzione degli stadi e i diritti umani

Come già detto in precedenza, nel 2009 quando nacque ufficialmente Qatar 2022, nella nazione asiatica non era presente nemmeno uno stadio all’altezza di un Mondiale. Per questo motivo negli ultimi 13 anni, sceicchi hanno affrontato una vera e propria corsa verso il campionato del mondo. Il che agli occhi dei meno esperti potrebbe sembrare non una grande problema visto il tempo messo a loro disposizione. Ma chi conosce le tempistiche di ricerca di un terreno adatto alla costruzione e i tempi dovuti alla loro erezione comprende immediatamente di quanto ciò potesse essere infattibile. Oggi, 20 Novembre 2022, gli stadi sono tutti pronti. Ma a quale costo questa corsa è stata vinta dal popolo qatariano?

Più di 6700 morti accertati. È questo il numero delle vittime accertate venute a mancare durante la costruzione degli stadi per il Mondiale. Tutti lavoratori emigranti, provenienti dall’Africa e l’Asia, che hanno dato la loro vita per l’intrattenimento di un popolo che col calcio non è mai centrato nulla. Ed il numero ad oggi è solo approssimato, non si ha ancora un quadro chiaro della totalità di quanto accaduto in questi anni in Qatar. Per questo motivo tanti esponenti di questo sport si sono espressi duramente nei confronti di questo Mondiale, senza però avere alcun effetto. Oggi inizierà Qatar 2022, il Mondiale più discusso di sempre, che probabilmente non sarebbe mai dovuto esistere.

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Antonio Di Mita

Sono un pluriomicida di serie tv e film. Conoscitore mainstream di anime e manga, soffro gravemente di un'inguaribile passione calcistica e di sport in generale, con un fetish innato per la mitologia di qualsiasi etnia. Mi piace scoprire culture diverse dalla nostra, e scoprire filosofie distanti, anche attraverso.

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