11 Ottobre 2019 - 15:17

7° Arte #36: Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo – Errare è umano

qualcuno volò sul nido del cuculo

Tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo’s Nest) è un film del 1975. Diretto da Milos Forman e con Jack Nicholson nei panni del protagonista Randle McMurphy, interpretazione che gli valse il premio Oscar

Gli anni Settanta rappresentano una svolta decisiva nella storia del cinema. Prendeva piede la corrente della New Hollywood in cui il tradizionale schema gerarchico (produttore-distributore-regista) veniva ribaltando, favorendo la corrente artistica dei registi, degli sceneggiatori e degli attori.

New Hollywood tra gli anni 60 e 70

Ci SI poneva la domanda se il pubblico dovesse essere accontentato dai blockbuster e se le case di produzione avevano ancora il coraggio di realizzare kolossal. Qualcuno volò sul nido del cuculo non è né un blockbuster né un kolossal, eppure è uno dei film più importanti della storia del cinema.

Lo è, principalmente, per la tematica che tratta. I malati psichiatrici per la prima volta sono i protagonisti di una storia cinematografica. Qualcuno volò sul nido del cuculo è quasi totalmente ambientato nell’ospedale psichiatrico di Salem, in cui i degenti non sono trattati come dovrebbero. Una problematica fin troppo reale nell’America degli anni Sessanta e Settanta, in cui la cronaca nera spesso riportava incidenti all’interno delle case di cura, in cui gli addetti ai lavori abusavano della loro autorità. Qualcuno volò sul nido del cuculo ci offre una visione di questa triste realtà, senza staccare la macchina da presa del regista Forman, che invece si sofferma sulle scene di crisi, di urla, persino di sangue.

Un personaggio imperfetto interpretato perfettamente

Come mai prima d’ora, Qualcuno volò sul nido del cuculo ha il pregio di farci entrare in empatia con un personaggio imperfetto. Randle McMurphy è interpretato da un magistrale Jack Nicholson, in una delle interpretazioni ancora oggi considerate tra le più belle della storia del cinema. Il degente soffre di picchi d’ira, instabilità, aggressività, ma nonostante le sue malattie lo spettatore riesce a entrare in sintonia col personaggio. Perché Jack Nicholson è umano in tutti i suoi errori, perché d’altronde errare è umano. Non c’è il classico eroe, ma un uomo che cerca di aprire gli occhi agli altri degenti e al grande pubblico.

Qualcuno volò sul nido del cuculo si configura, perciò, come pellicola molto delicata e di uno spessore morale piuttosto unico. Introspezione e psicologia dei personaggi saranno elementi ricorrenti per molte pellicole di lì in avanti, basti pensare al film Joker, uscito nelle sale solo pochi giorni fa, molto riconducibile a tratti alla pellicola con Jack Nicholson.

L’influenza del film nella storia del cinema

Il film riuscì, come solo altri due film nella storia (Accadde una notte di Frank Capra e Il Silenzio degli Innocenti di J. Demme che a tratti riprende gli stessi concetti) a vincere 5 Premi Oscar nelle categorie ritenute principali. Ossia Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista, Miglior Attrice Protagonista (Louise Fletcher è l’infermiera Mildred Ratched, uno dei personaggi del cinema più odiosi di sempre) e Miglior Sceneggiatura Non Originale.

Ancora oggi Qualcuno volò sul nido del cuculo è un film attuale, capace di porre la libertà umana al centro della propria esistenza, abbattendo i limiti cognitivi, sociali e politici. Una storia di fuga ed evasione che ritroveremo in un’altra pellicola molto amata, ossia Le Ali della Libertà, dove tornerà prepotentemente il tema della libertà dell’uomo. Qualcuno volò sul nido del cuculo approfondisce come mai prima la psicologia umana e così facendo architetta le pellicole successive, per un cinema più libero e più intimo.