4 Ottobre 2019 - 14:52

Joker – Recensione No Spoiler del nuovo “cinecomic”

Joker La Biennale di Venezia

Joker, film del 2019 diretto da Todd Philips, con Joaquin Phoenix e Robert De Niro. La pellicola è un “cinecomic” e al tempo stesso non lo è

“Pensavo che la mia vita fosse una tragedia, ma ora mi rendo conto che è una commedia”.

Quanto possono cambiare i punti di vista, le circostanze, il modo di vedere ciò che ci circonda. In un cinema che potremmo definire tormentato dai cine-comic, ecco uscire nelle sale, ieri 3 ottobre 2019, Joker.

Joaquin Phoenix: il Joker dopo Nicholson e Ledger

Diretto da Todd Philips, con Joaquin Phoenix nei panni del protagonista, con Robert De Niro. Il regista noto principalmente per la trilogia comedy Una notte da leoni e la pellicola Parto col folle si distacca completamente dalle commedie leggere per aggiornarsi in una pellicola decisamente più impegnativa, nonostante già in passato ci avesse mostrato velate qualità.

Discorso a parte merita il cast, dove spicca Joaquin Phoenix nei panni di Arthur Fleck, l’uomo prima di Joker. L’attore, già famoso e apprezzato per performance di eccellente qualità, ci offre un’ulteriore gran prova della sua duttilità in quello che forse è il lavoro che lo porterà al premio Oscar. Her, Vizio di forma, Il gladiatore, alcune delle sue più importanti pellicole.

Un Todd Philips che ripercorre Martin Scorsese

Ad innalzare il livello recitativo del cast, gioielli come Frances Conroy (Manhattan, The Aviator, qui nei panni della madre di Joker) e il più celebre Robert De Niro (scelto non a caso) rendono la pellicola promettente fin dagli albori della sua produzione. Lo stesso regista Todd Philips ha fin da subito annunciato che la pellicola prende ispirazione da film del maestro Martin Scorsese, offrendoci un Joker che tanto sembra un fratellastro di Taxi Driver, in cui il protagonista era proprio Robert De Niro.

Joker è un film alimentato dal successo ottenuto alla 76° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, coronato dalla vittoria del Leone D’Oro come Migliore Film in concorso, in grado di accendere un nuovo riflettore sul ruolo dei cine-comic nel mondo del cinema contemporaneo.

Perché Joker è un film che rinnova e rivoluziona il concetto. Una presa in prestito dal mondo di Batman, una Gotham City urbana, sporca e priva di saturazione, ben distante da quella dark di Nolan e da quella gotica di Burton, bensì molto analoga alla violenta New York dei primi anni ottanta.

Lontano da qualsiasi altro cinecomic o universo condiviso

A differenza degli altri cinecomic che sempre più popolano i multisala e sbancano i box-office, questo Joker è, ma al tempo stesso non è, un cinecomic. La convenzionalità viene messa da parte ed è visibile sin dai primi minuti di pellicola, al suo posto prendono spazio e anima autorialità e tragedia. Siamo ben distanti dai gran successi del Marvel Cinematic Universe, storie ispirate dai fumetti e intersecate nei cross-over, così come è abissale il distacco familiare con gli altri film targati DC Comics e Warner Bros. che in molti casi hanno ricevuto più critiche che apprezzamenti. Uno su tutti, era proprio quel Batman V. Superman in cui l’universo dell’uomo pipistrello non trovava sbocchi e neppure un perché.

Con il Joker diretto da Todd Philips e interpretato da un magistrale Joaquin Phoenix ci catapultiamo in qualcosa di mai visto, una storia di origini mai raccontata prima di oggi. Perché del clow assassino, noto come uno dei villain meglio riusciti della storia dell’immaginario collettivo, non ne abbiamo mai saputo nulla del suo background. Questo film punta a essere ciò, un’origine di un qualcosa che già conosciamo, e lo fa trasformando lo spettatore in Joker e Joker nell’uomo contemporaneo. Un uomo dimenticato, vittima dell’egoismo, privo di un ruolo in questo mondo di pazzi.

Perché per la follia, basta semplicemente una giornata storta. Una massima già presente in alcune versioni del Joker passato qui torna attuale e, soprattutto, vera. Poco hanno a che fare i superpoteri con la pellicola di Todd Philips, non serve ricorrere agli effetti speciali. Joker entra dentro la psicologia dell’uomo, danzando a ritmo di violenza e vendetta, col fine di accendere i riflettori su un popolo che viene etichettato reietto, come un ratto.

Un’eccellente fotografia e una disturbante colonna sonora, rendono Joker ancor più una pellicola di notevole spessore. Siamo di fronte a un grande esempio di come un personaggio di fantasia possa essere vicino alla realtà, in quanto figlio di quest’ultima. Basta osservare dal giusto punto di vista, trasformando la tragedia in una commediablockbuster in cinema d’autore, adattamenti cinematografici commerciali in film che possono puntare al Premio Oscar.