4 Ottobre 2018 - 10:52

Quota 100: senza penalizzazioni e tetti per i pensionati

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Quota 100, 400mila persone potranno andare in pensione dopo essere stati bloccati dalla legge Fornero. Ora senza penalizzazioni ne tetti

Dopo il vertice di aggiornamento sul Def di ieri sera, pare sia stata superata la legge Fornero. Matteo Salvini in merito ha dichiarato: “Vuol dire che potenzialmente possono andare in pensione 400mila persone e si liberano altrettanti posti di lavoro. Vuol dire che 400mila truffati da quella legge sono finalmente liberi di tornare alla vita”. Il Vicepremier ha anche affermato che la quota 100 non prevederà limiti o penalizzazioni.

La manovra attuata sulle pensioni è caposaldo del contratto Lega-M5s, e si afferma che è stato trovato un accordo per quanto concerne il quadro finanziario per il prossimo triennio. Fra le discussioni in atto però, si cerca di capire come, trovati i numeri, questi vengano divisi per le varie riforme. Per il M5S 10 miliardi andranno per il reddito di cittadinanza, ma la Lega non è d’accordo su questo e pensa che sia meglio destinarli alle pensioni.

Ma attualmente ancora non si ha una certezza. Diversi quotidiani hanno infatti preso  posizioni discordanti rispetto alla manovra quota 100. Il Corriere della Sera evidenzia che sia un duello fra le cifre. Una “guerra sulle risorse” che sembrerebbe essere rientrata in serata dopo l’affermazione della Lega: “per il reddito di cittadinanza sono previsti dieci miliardi di euro”. La Repubblica invece rivela in una nota che 10 miliardi sono di color giallo e destinati al reddito di cittadinanza, mentre altri 10 di colore verde per le pensioni, la flat tax per possessori di P.iva e le assunzioni delle forze dell’ordine.

Contrasti anche da parte di Confindustria che invita a non fare passi indietro sulle riforme attuate. Fanno eco gli economisti di viale dell’Astronomia che invitano a non rischiare in un paese come l’Italia dove “i contributi di chi lavora servono ogni anno a pagare le pensioni di chi si è ritirato dalla vita attiva” rendendo quindi necessario “un aumento del già elevato prelievo contributivo sul lavoro”.

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