Dimenticate le parole strampalate e i codici alfanumerici. Da oggi per far capire a Google di non essere un robot ci sarà il ReCaptcha
[ads1] Avete presente quelle
parole tutte storte, con le lettere una diversa dall’altra, magari coperte da linee e intervallate da numeri e segni di interpunzione? Si esatto, proprio
quelle che il computer vi chiede di riprodurre nella casella in basso per poter passare alla pagina successiva. Dimeticate tutto questo, perchè grazie al
ReCaptcha non sarà più necessario inserire alcun codice.
Cos’è il ReCaptcha
Facciamo un passo indietro fino al
papà di questo nuovo algoritmo, il Captcha. Questo sistema di codici alfanumerici fu inventato da
Google per captare i segni vitali dell’utente e accertarsi che difronte allo schermo non fosse presente un robot. L’algoritmo valuta
alcuni segni di “umana presenza” come il movimento del mouse o l’indirizzo IP, ma con il suo diretto discendente, il ReCaptcha,
non sarà necessario cliccare in nessuna finestra o inserire alcun codice. La presenza, o meno, di un essere umano, sarà accertata dai
movimenti del cursore o dal
movimento della pagina. Nel caso, invece, Google avesse dei dubbi sul vostro essere effettivamente robotici, grazie alla tecnologia
machine learning l’algoritmo ReCaptcha inserità un
piccolo puzzle o un
test per fugare ogni sospetto. [ads2]