Scrivere la recensione di un film come Jojo Rabbit non è facile, specie se, considerata la stagione cinematografica satura di film di eccellente qualità, non si ci attendeva chissà che grande capolavoro. E invece possiamo dirlo fin da subito: Jojo Rabbit è un piccolo capolavoro, e in questo articolo vi spiegheremo il perché.
Jojo è un bambino di undici anni e mezzo che vive in Germania, ha un amico immaginario e si chiama Adolf Hitler. Le vicende di Jojo Rabbit avvengono in parallelo agli eventi realmente accaduti all’inizio degli anni quaranta: dove la Germania prima conquista e poi pian piano perde la guerra. Jojo è un bambino piuttosto solitario e a fargli compagnia c’è proprio la figura del nazismo: una fede, un modus operandi, un futuro. Ma il fanatismo del piccolo – e bravissimo – personaggio interpretato da Roman Griffin Davis verrà scardagliato fin dalle basi.
Funzionale, e non poco, il personaggio materno ricoperto da una (nuovamente) incredibile Scarlett Johansson. Una madre forte, carismatica, altamente ironica (come tutti i personaggi di Jojo Rabbit) ma soprattutto buona, contro il nazismo e contro la guerra. Se le sue interpretazioni in Avengers: Endgame e Storia di una matrimonio avevano convinto, qui Scarlett Johansson si supera nuovamente, nei panni di un personaggio toccante e determinante ai fini della storia.
Importanti anche tutti gli altri personaggi considerabili “secondari”: uno su tutti un sempre bravo Sam Rockwell nei panni di un capitano abbandonato a se stesso per via delle sue imperfezioni fisiche, considerato dalla Germania un soldato di poco conto. Poi troviamo Elsa (Thomasin McKenzie), con la quale Jojo inizierà un rapporto di eros e tanathos fino a sbocciare in un finale inatteso ed emozionante.
Jojo Rabbit è un film che parodia senza freni inibitori la corrente politica del nazismo, infarcendo di strabordante ironia e satira l’intera pellicola, facendo ridere tantissime volte lo spettatore, ma invitandolo anche alla riflessione. Si miscelano con cura e brillantezza diversi generi: commedia, drama, azione, introspezione. Jojo Rabbit diventa un mash-up di generi e questo solo grazie a un Taika Waititi in gran stato di grazie, autore di alcune inquadrature di notevole effetto.
La nostra recensione del film Jojo Rabbit trova perfettamente armonia con gli elogi che il film di Waititi ha ricevuto dalla critica e dal pubblico globale. Jojo Rabbit è infatti in corsa per ben 6 nomination ai prossimi Premi Oscar (in programma il 9 febbraio 2020 a Los Angeles: QUI TUTTI I CANDIDATI) tra i quali c’è anche la categoria Miglior Film.
Per concludere, Jojo Rabbit è un film assolutamente da vedere. Un film di notevole astuzia e sarcasmo (prendi spunto, Zalone!) che come pochi sa osare con coraggio e coinvolgere a sé il pubblico con tante risate ma anche tante lacrime. Una pellicola che fa molto ridere ma che non scende troppo nel no-sense o nel demenziale, riuscendo a far riflettere e rendendo tematiche degli anni quaranti ancora presenti nelle società contemporanee. Un film da far vedere nelle scuole, per imparare a pensare col proprio cervello, anche a rischio di sembrare un coniglio impaurito.
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