20 Giugno 2020 - 11:15

Recovery Fund, cresce fronte dei “rigoristi”. Merkel: “Intesa per l’estate”

green deal

Anche la Finlandia propone un piano di sussidi più leggero per il Recovery Fund. Il presidente Michel: “Serve un compromesso”

Il rilancio dell’economia europea, come più volte detto anche dal premier Conte, passa dalla rapidità con cui si arriverà ad un compromesso sul Recovery Fund. Più tardi arriveranno gli aiuti, maggiore saranno le ripercussioni sul tessuto sociale. Ecco allora che in Europa si sta lavorando giorno per giorno a un’intesa con i paesi cosiddetti “rigoristi” che vogliono un piano di aiuti con più prestiti e meno incentrato su sussidi a fondo perduto.

Nella lotta per un Recovery Fund alleggerito si è aggiunta anche la Finlandia. Sanna Marin, premier finlandese, molto apprezzata dai progressisti europei dichiara: “Non possiamo accettare il piano della Commissione così com’è. Sono necessari cambiamenti sotto molti aspetti. I negoziati inizieranno solo quando Charles Michel presenterà una nuova proposta.

Ora Michel, ex premier belga, adesso presidente del Consiglio Europeo, ha il difficile compito di trovare un’intesa con i paesi “frugali”. Inoltre ha elencato tutti i punti di divergenza ovvero: l’ammontare complessivo del Recovery Fund, l’equilibrio tra sussidi e prestiti, le condizionalità per i fondi, i criteri di redistribuzione delle risorse, gli sconti nelle quote da versare al bilancio di cui godono gli Stati del Nord. Disaccordo anche sulla durata del piano. “Quattro anni sono troppi secondo Angela Merkel.

Merkel, che insieme a Macron, ha rimarcato l’importanza di chiudere al più presto, quindi entro fine Luglio, le trattative per evitare che la recessione si aggravi. Mentre i paesi “frugali” sembrano essere intenzionati a usare il tempo come arma di negoziazione. Se Merkel, Conte e Macron vogliono chiudere al più presto, dovranno venire incontro alle loro richieste.