29 Novembre 2018 - 17:12

Reddito di cittadinanza: la forte prova d’ignoranza di Laura Castelli

Laura Castelli

In un intervento grottesco e surreale, Laura Castelli prova a tamponare il suo imbarazzo. Ma le tessere per il reddito sono davvero già in stampa?

Giorno dopo giorno, ora dopo ora, il Governo del Cambiamento assume una forma sempre più grottesca. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, la questione sembra ancora poco chiara. Oltre ai vari dubbi sull’effettiva data di rilascio del provvedimento, su cui il Movimento 5 Stelle glissa ancora, ci pensa Laura Castelli a rendere il tutto ancora più surreale.

Come qualcuno ricorderà, il vicepremier Luigi Di Maio aveva dato l’annuncio, in tempi non sospetti, di avvio del procedimento.
Abbiamo già dato mandato di stampare le prime 5/6 milioni di tessere elettroniche che saranno carte di credito come tutte le altre.” ha dichiarato, a suo tempo, il ministro dello Sviluppo Economico.

Le parole avevano già suscitato molte perplessità. Com’era, infatti, possibile che il Movimento 5 Stelle stesse già stampando le tessere, se la legge effettivamente non fosse stata ancora emanata? Il giallo era già fitto all’epoca.

Il sottosegretario all’Economia, incalzata in una trasmissione televisiva, ha dibattuto a lungo in studio, riservando una risposta alquanto surreale e grottesca. Il Governo, ad oggi, non può fornire dettagli in merito alla procedura. Come fosse una legge segreta, massonica o chissà cos’altro.

La platea dovrebbe essere di cinque milioni e mezzo di persone, all’incirca. Quando pubblicheremo il progetto completo e avrete il testo si vedrà chi e tutti i dettagli.” aveva dichiarato Laura Castelli, rispondendo alla prima domanda in maniera molto evasiva.

La conduttrice aveva ribattuto: “Ma solo per capirci lei lo sa chi le sta stampando?
E qui il sottosegretario è entrato come in una sorta di psicanalisi interiore, riservandosi una risposta che definire senza senso è già un complimento: “Io e Luigi Di Maio abbiamo lavorato insieme a come si costruisce insieme il reddito di cittadinanza.

Parole, soltanto parole

La più grande cantante che l’Italia abbia mai conosciuto, ovvero Mina, cantava così nel ’72. Oltre allo sbandieramento di valori come l’onestà politica, il voler fare tutto alla luce del Sole, in netta controtendenza con la politica degli ultimi anni, dei 5 Stelle resta poco più che un pressapochismo davvero nefasto.

Laura Castelli ne è l’emblema perfetto. Come volevasi dimostrare, la competitività e l’effettivo sapere, essere coscienti degli atti che si stanno compiendo son tutt’altra cosa rispetto al sentimento comune del partito di Governo. Un partito sì bravo a livello comunicativo (ma comunque soppiantato da Salvini), ma fallace dal punto di vista degli atti pratici.

E la reazione sconcertante del giornalista Alessandro Sallusti de Il Giornale, in diretta TV, ne è il pieno emblema. Una reazione che lascia sgomento, e cala il sipario su una vicenda sì grottesca, ma che dovrebbe far riflettere sul vero e proprio livello di preparazione politica del Governo attuale.

Questo è solamente l’ennesimo caso di inadeguatezza da parte del Governo attuale (perlopiù dei 5 Stelle che nemmeno della Lega, a dirla tutta) su una situazione che si potrebbe definire cruciale. Sul reddito di cittadinanza sono poste le “speranze” di quasi mezza Italia, ovvero coloro che hanno votato a favore del Movimento.

La risposta evasiva e inutile di Laura Castelli appare una vera e propria presa per i fondelli per gli stessi elettori del Movimento. Che, intanto, continuano ad essere sempre meno convinti della scelta intrapresa lo scorso 4 Marzo. La scusa solita come quella del “lasciateci lavorare” comincia ad essere alquanto stucchevole.